Che le criptovalute siano diventate un fenomeno diffuso e noto anche al di fuori dei canali finanziari era chiaro, ma forse in pochi immaginavano gli sviluppi e le applicazioni concrete che avrebbero avuto sin nell’immediato. Non parliamo solo della diffusione di fenomeni come il social trading o il copy trading, ovvero strategie di investimento che, come si spiega su investingoal.com, possono essere messe a punto su piattaforme come eToro, ma dello sbarco di BitCoin e simili nella “vita vera”.
L’ultima notizia arriva da Gibilterra e riguarda una squadra di calcio che, per la prima volta al mondo, sarà pagata proprio attraverso monete virtuali. Per la precisione, l’articolo di Sky Sport descrive la portata innovativa di questa decisione, studiata da Paul Dana, investitore nel settore delle criptovalute e presidente del Gibraltar United, team che partecipa della massima serie del campionato del piccolo Stato mediterraneo e che negli ultimi anni ha anche ottenuto buoni risultati sportivi.
In termini calcistici, infatti, il Gibraltar United è stato fondato come società nel 1943 e vanta in totale 11 titoli in bacheca; il suo campo di gioco è l’Estadio Victoria, che ha una capienza di 2.000 spettatori che può sembrare minima rispetto agli standard del calcio europeo, ma che in rapporto alla popolazione totale di Gibilterra (circa 30 mila abitanti) rappresenta comunque un dato rilevante. La squadra ha chiuso l’ultimo campionato al quinto posto, lottando fino alle ultime giornate per ottenere la qualificazione al primo turno di Europa League, poi sfumata: la potenziale visibilità che avrebbe ottenuto dalle gare europee, però, è molto più che compensata da questa notizia che ha già fatto il giro del mondo e che potrebbe rappresentare il primo esempio di una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio.
L’intraprendente businessman ha lanciato già negli anni passati il progetto Quantocoin, che dalla prossima stagione non sarà soltanto lo sponsor che compare sulle maglie dei Red Devils “minori” (questo infatti è il nome con cui i supporter identificano la loro squadra): anche i calciatori propri tesserati sono stati coinvolti e hanno accettato di ricevere pagamenti in criptovalute per tutto il campionato.
In questo modo Dana ha realizzato un duplice obiettivo: da un lato, semplificare la gestione dei compensi anche per gli stranieri in rosa (che spesso hanno lamentato difficoltà nell’aprire conti correnti a Gibilterra a causa di alcuni procedimenti locali), e dall’altro combattere la corruzione nel mondo del calcio.
È lo stesso Dana a spiegare che proprio Gibilterra, che già venti anni fa stata pioniera rendendo legali le scommesse sportive prima di altri Paesi europei, è uno degli Stati più attenti allo sviluppo delle criptovalute e ha deciso di fornire un supporto legale a questo settore decisamente in crescita, per proteggere investitori e consumatori generando un quadro normativo per l’emissione, la vendita e la distribuzione delle attività. Per la precisione, il presidente del Gibiltrar United ha detto che gli amministratori locali “hanno avuto l’intelligenza di creare una piattaforma normative e di collegarvi le normative antiriciclaggio”, aprendo quindi la strada al suo progetto, ricordando anche che “Gibilterra è stata la prima località nella quale si sono regolate le società del gioco d’azzardo stabilendo leggi e creando una piattaforma”.
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