Il Frosinone giocherà il suo primo campionato di calcio di serie A allo stadio Comunale, il vecchio ''Matusa'', ma il problema del nuovo impianto "si riproporrà drammaticamente già da settembre". A spiegarlo in conferenza stampa nel ritiro della squadra ciociara a San Donato Val di Comino Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria e del Frosinone Calcio. "Giocheremo al Comunale usufruendo della deroga grazie ad una legge del 2005". Ottenerla, ha detto, "non è stato un obiettivo scontato". E ancora: "Abbiamo lottato per anni per avere strutture sportive più importanti ma ci dispiace di non esserci riusciti". Stirpe si è scusato "per la mia responsabilita'' che è minima", puntando il dito contro i dirigenti del territorio.
Stirpe è quindi entrato nel dettaglio, soprattutto dal punto di vista economico, per quello che riguarda il nuovo centro sportivo della società canarina, dello stadio e dell'eventuale nuovo impianto per le partite ufficiali. A proposito degli interventi economici e quindi della disponibilità della sua società, "in tempi non sospetti ho parlato di 4 milioni di euro da suddividere tra centro sportivo e interventi sullo stadio", ha detto il numero 1 del Frosinone. Il centro sportivo a cui fa riferimento è quello in fase di completamento a Ferentino, a due passi da Frosinone, che almeno inizialmente ospiterà gli allenamenti della prima squadra.
"Sul discorso del centro sportivo investiremo circa 2 milioni di euro – ha spiegato – Invece per l'ammodernamento dello stadio (il ''Matusa'', ndr) il consuntivo finale sarà di 6 -700mila euro. Presto detto quale può essere il nostro contributo, partendo dai 4 milioni" per il nuovo stadio. Stirpe ha poi specificato: "Quando fu fatta la stima dei 4 milioni, c'era anche quella sulle entrate che consentiva di avere quella cifra. Oggi quella stima non è confermata" e se oggi si chiedesse a Stirpe se ci siano a disposizione ancora i 2 milioni da mettere sul tavolo direbbe di "no" considerate le spese "per il centro sportivo" e per "l'ammodernamento del nuovo stadio". Si vedrà, comunque, "quello che potremo mettere a disposizione per la realizzazione del nuovo stadio", chiosa.
Questo, "seguendo la visione che ci è stata prospettata e che prevede l'intervento misto tra pubblico e privato interessato alla gestione sportiva, che saremmo noi, e privato interessato allo sfruttamento della parte commerciale inerente lo stadio. Qualora ci venisse richiesto di pensare a intervento di tipo complessivo sull'area, stile Juventus, non mi tiro indietro", ha detto ancora sottolineando l'importanza di condizioni come "il perimetro dove intervenire, gli anni di concessione e la nostra libertà di azione"
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