Calcio. Real Vis Artena: Roberto Matrigiani, Dg per tornare ai livelli superiori

“Il girone è difficile ma la squadra è valida. Domenica big match con Cave”

Roberto Matrigiani

Roberto Matrigiani

L’Associazione sportiva A.S.D. Real Vis Artena è una società calcistica con sede nella città di Artena (Rm). Milita in Prima categoria nel girone F. Massimo Sbardella, giornalista professionista, ha incontrato il Direttore generale della società, Roberto Matrigiani. Riportiamo di seguito l’intervista.

Matrigiani: “Il girone è difficile ma la squadra è valida. Domenica big match con Cave

Dopo la cessione del titolo di serie D, il Real Vis Artena è ripartito quest’anno dalla Prima categoria, con la voglia di risalire presto nelle categorie che ha sempre disputato. Un progetto ambizioso per il quale il patron Sergio Di Cori e il presidente Nando Graziosi hanno scelto di affidarsi all’esperienza e alla preparazione di Roberto Matrigiani, grande artefice negli anni scorsi della scalata dall’Eccellenza alla Serie D, oggi nominato Direttore generale per allestire subito una formazione competitiva e di esperienza e una scuola calcio di qualità.

Lo abbiamo incontrato per conoscere obiettivi e prospettive del Real Vis Artena per la stagione 2023/2024.

Direttore sei soddisfatto della rosa rossoverde o pensi che serva ancora qualche ritocco?

Roberto Matrigiani: “Sul mercato siamo riusciti a muoverci bene, allestendo una rosa eterogena e molto competitiva. Ovviamente tutto è migliorabile e, anche alla luce di quello che ci dirà il campo, continuiamo a guardarci intorno, anche tra chi conosce bene l’ambiente di Artena, e non è escluso qualche ulteriore colpo quando sarà il momento”.

Alla guida della prima squadra c’è Mauro Pucello, un allenatore giovane che si è già fatto apprezzare ad alti livelli. Come nasce questa scelta?

Roberto Matrigiani: “Ho voluto personalmente Mauro Pucello in quanto è un allenatore che conosce il calcio per averlo giocato ad altissimi livelli: dopo le giovanili con la Roma è stato ad Ascoli e Giulianova. In passato ha vestito anche la maglia della Vis Artena, quindi conosce bene l’ambiente e sono convinto sia l’uomo giusto per interpretare al meglio questo progetto”.

Nel Girone F della Prima categoria ci sono diverse società che hanno dichiarato ambizioni di vittoria finale. Pensi che sarà un campionato difficile?

Roberto Matrigiani: “Per noi la Prima categoria è un campionato del tutto nuovo, in cui non abbiamo mai giocato. L’assenza dei guardalinee, ad esempio, fa sì che l’attenzione in mezzo al campo debba essere maggiore. Il girone è molto equilibrato, è evidente dalle prime giornate, con squadre come Cavese, Semprevisa e Vesta che sono state allestite per vincere. Sono convinto, però, che Real Vis Artena sia in grado di competere con le migliori fino alla fine”.

Nonostante lo 0-0 a Roma, in casa del Pibe de oro, dopo tre partite si inseguono a due punti le capoliste RVM Palestrina e Semprevisa. Come giudichi questo inizio di stagione?

Roberto Matrigiani: “Un inizio importante, con tutte le difficoltà che potevamo aspettarci da una squadra completamente nuova, con tutti giocatori nuovi in un campionato nuovo. Il fatto di aver raccolto due vittorie ed un pari ci fa ben sperare per il prosieguo. Quel che è sicuro, lo ripeto, è che non ci sono partite facili e dobbiamo giocare sempre con la massima attenzione ed impegno e, soprattutto, con il rispetto di ogni avversario”.

Domenica ad Artena arriva la città di Cave, una delle squadre più forti del girone. Che impegno sarà per i ragazzi del Real Vis Artena?

Roberto Matrigiani: “Conosco perfettamente la realtà di Cave perché conosco personalmente e stimo moltissimo l’allenatore, il direttore e il presidente. E’ una società importante che ha allestito una squadra fortissima e verrà ad Artena per imporre il proprio gioco e fare il risultato. Dobbiamo essere concentrati e fare la nostra gara, con pazienza e determinazione. Mi è dispiaciuto, in questi giorni, leggere l’intervista di un ragazzo che era stato in prova da noi per qualche giorno ed ora sta a Cave.

Ha detto di aver scelto la Cavese perché il progetto è più ambizioso: per onore di verità vorrei ricordargli che lo abbiamo lasciato libero noi quando, per quel ruolo, siamo riusciti a prendere un giocatore di livello e di esperienza come Capolei, con all’attivo 40 presenze in Lega Pro e oltre 150 in Serie D. Non credo sia utile raccontare storie non vere, a maggior ragione visto che tra le due società il rapporto è molto buono e non servono queste cose”.

Rispetto all’esperienza passata, stavolta ad Artena sei Direttore anche per la Scuola Calcio e il settore Giovanile. La filosofia adottata è sempre quella della qualità e delle competenze?

Roberto Matrigiani: “Assolutamente sì. Tutta la scuola calcio è sotto la responsabilità di Giovanni Fiacchi, un personaggio che tutti conoscono per le capacità, l’esperienza e la correttezza. Ogni squadra ha il suo tecnico, un collaboratore, oltre a preparatore atletico e dei portieri perché, come dice la parola, ‘scuola calcio’ serve ad insegnare il calcio ai bambini, facendoli divertire e sfogare con del sano sport.

Abbiamo quindi scelto di puntare tutto sulla qualità per essere un riferimento sano per i bambini e i ragazzi di Artena e dintorni, senza prendere in giro nessuno”.

Cosa intendi per prendere in giro?

Roberto Matrigiani: “Chi conosce minimamente il calcio sa che, rispetto alle migliaia di ragazzini che giocano a tutti i livelli e in tutta Italia, soltanto lo 0,0002% di quelli che iniziano a giocare arrivano in serie A. Trovo quindi scorretto ciò che vedo spesso di fantomatici provini per la serie A e presunti allenatori professionisti che girano per i nostri campi.

Dobbiamo essere onesti e creare le condizioni affinché i bambini si divertano, imparino a giocare a calcio e abbiano una valvola di sfogo. Senza fare pressioni sulle famiglie dando false illusioni”.

C’è un riferimento a qualcuno in particolare?

Roberto Matrigiani: “Il discorso è molto generale ma comprende anche qualche episodio poco piacevole che, a quanto mi riferiscono, vede una persona a cui lo scorso anno era stata affidata la scuola calcio di Artena che cerca le famiglie conosciute qui per portare dei bambini a giocare fuori dal proprio contesto. Io ho un figlio del 2010 e, nonostante diriga la scuola calcio di Artena, l’ho lasciato giocare a Valmontone perché è lì che ha gli amichetti di scuola e quelli con cui gioca sotto casa. Nei confronti dei bambini abbiamo il dovere farli divertire e crescere in un ambiente sano. Questo è il calcio che piace a me”.

(Massimo Sbardella)