Camera ardente e funerali: l’ultimo saluto a Wilson, l’eterno capitano della Lazio
La notizia della morte dello storico Capitano dello scudetto del 1974 della Lazio Pino Wilson è stata tanto inaspettata quanto triste
La notizia della morte dello storico Capitano dello scudetto del 1974 della Lazio Pino Wilson è stata tanto inaspettata quanto triste. Un uomo che ha fatto la storia della società, da sempre legato ai colori biancocelesti. Wilson arrivò alla Lazio nel 1969 e vi rimase fino al 1980, vivendo un cambio di generazione importante, con tanto di scudetto e legami con giocatori del calibro di Chinaglia, D’Amico e Bruno Giordano.
Simbolo della Lazio
Una persona buona, umile, di mondo. Sempre disponibile con addetti ai lavori e non, ci metteva poco a farsi apprezzare da tutti. Non è un caso che il suo buon animo e il suo legame con l’ambiente Lazio lo abbiano legato a questi colori a vita, tanto da essere chiamato sempre, anche a distanza di oltre 40 anni dal suo addio, il Capitano. Non era infatti solo colui che aveva la fascia in quella banda di matti, ma rappresentava appieno il popolo laziale.
Il saluto a Pino Wilson
Nella Camera ardente quest’oggi erano presenti alcuni ex compagni e diverse figure legate a lui. Alle 10 era presente anche il sindaco Roberto Gualtieri nel momento dell’arrivo e della collocazione della bara nella camera. Sulla sua bara una maglia della Lazio nell’attuale stagione calcistica con scritto “Wilson 4”, il suo numero. Sulla divisa anche la fascia da capitano rossa, quella che indossava il Capitano.
Poco dopo sono giunti nella Camera ardente Maurizio Manzini e Igli Tare in rappresentanza della SS Lazio. “Oggi siamo venuti a fare gli onori alla storia della Lazio. Stamattina è stato molto difficile salutare un pezzo grosso della storia di questo club, il capitano del primo scudetto della Lazio. Pezzo importante della nostra storia. Stiamo vicino alla famiglia, condoglianze a tutta la nostra società. Grande onore a un uomo che è sempre stato presente con amore e rispetto“, ha dichiarato il DS Tare.
L’addio dei compagni/amici di Wilson
Non potevano mancare figure come quella di Giancarlo Oddi, compagno e amico di Pino Wilson da tanti anni, o di Bruno Giordano e Sergio Petrelli. Insieme formavano gli eroi del 74′, un anno in cui lo scudetto venne vinto dalla Lazio in una vera e propria impresa. “La banda Maestrelli”, così era denominata quella squadra. E di banda si trattava, a tutti gli effetti. “Un amico fraterno, da un giorno ci siamo persi e mi ha colpito troppo. Speriamo stia meglio dall’altra parte“, ha dichiarato Oddi. Parole che denotano quanto questo gruppo fosse unito. “Sicuramente lì su Chinaglia, Maestrelli, Facco, Frustalupi e Pulici lo hanno già accolto. Staranno organizzando una partita a calcio“, ha invece detto Petrelli, ricordando anche le scomparse di altri elementi di quella squadra.
Bruno Giordano: “Un Capitano vero”
“I ricordi col Capitano sono tantissimi. A noi giovani ci accolse alla grande, il passaggio dalla Primavera in una squadra così ci permise di crescere fino alle ultime cene fatte insieme a Felice, Facco, Giancarlo, Vincenzo. E’ stato un Capitano vero, che divideva i premi partita, ti era vicino. E’ stato molto importante nella mia vita, ho avuto la fortuna di allenare James nell’Ancona, ma anche lì non si è mai permesso di chiamarmi e di avere una raccomandazione. Questo insegnamento di grande uomo fa capire che era una grande persona. Spero che domani saremo in tantissimi. Aneddoto? Ricordo dopo un ritiro con Vinicio io lui e Manfredonia. Tornammo con la sua macchina, avevamo preso tre chili perché Vinicio si arrabbiò con me e Lionello perché eravamo giovani, mentre Pino era già affermato. Ci diceva di stare zitti perché ‘eravamo in torto’. Poi ricordo una bella vacanza a Capri, c’eravamo sentiti qualche giorno fa. Gli ho mandato un filmato di allenamento di tanti anni fa, e mi ha detto ‘Martini già all’epoca non aveva un capello’ e ci siamo messi a ridere. Poi la notizia di ieri. E’ stato un Capitano vero, con questa fascetta rossa al braccio rappresentava i laziali nel modo giusto. Ricordo? La Lazio dovrebbe fare qualcosa, così come anche il comune di Roma dovrebbe ricordarlo così come anche Lenzini. La data del 1974 è importante anche per la città, non solo a livello sportivo. E’ giusto ricordare quegli eroi”, ha dichiarato il compagno di squadra e amico di Wilson, Bruno Giordano. Parole al miele per il suo Capitano.
I funerali di Wilson
Lo stesso Bruno Giordano oggi ha portato la bara di Wilson insieme al loro compagno di squadra Oddi, tra gli altri. Un momento emozionante accompagnato da un collettivo: “Nel cielo biancazzurro brilla una stella” e altri cori da parte dei presenti. Si sono infatti tenuti, all’indomani della camera ardente, i funerali di Pino Wilson al Cristo Re. Presenti diverse realtà del mondo Lazio, tra cui spiccano i calciatori Lazzari, Cataldi e l’attuale capitano Ciro Immobile. “Storia della società di cui facciamo parte, un grande capitano che ha vinto lo scudetto. La sua scomparsa è stata improvvisa e inaspettata. Gli abbiamo dedicato la vittoria di Cagliari, vediamo ora di fare qualcosa per lui anche lunedì. Pino con la sua squadra ci ha insegnato a vincere”. Presenti anche alcuni componenti della Primavera e della Women.
L’orgoglio che ha rappresentato per il mondo Lazio e il solo essere chiamato, ancora negli anni, il Capitano denota il suo forte legame con il mondo biancoceleste. Un legame che in queste due occasioni si è visto tutto. Un ultimo saluto a Pino regalato da tantissime persone. Wilson è stato poi posto nella cappella della famiglia Maestrelli, dove in precedenza era stato posto anche Giorgio Chinaglia, altro simbolo di quella banda di cui Pino era il capitano. Una squadra, quella del primo scudetto, che verrà ancora tramandata a lungo. Perché una leggenda non muore mai.