Auditorium Parco della Musica Sala Sinopoli venerdì 10 marzo 2017 ore 21,00 Angelo Branduardi in “Camminando Camminando” Tour Teatrale 2017, già da tempo, asseconda la sua versatilità in campo musicale, presentandosi al pubblico con concerti basati su diverse formazioni.
Può così passare dalla classica formazione “rock”, con basso e batteria, all’esecuzione del repertorio di musica del passato, che fa parte della collana “Futuro Antico”, accompagnato dagli strumenti d’epoca del gruppo “Scintille di Musica”, diretto da Francesca Torelli.
Ultimamente Branduardi è molto attratto dall’idea del “meno c’è, più c’è”, dal gusto della sottrazione, dalla volontà di spogliare i suoi brani, togliendo là dove normalmente si aggiunge.
La sua musica, ritornando ad essere totalmente acustica, acquista un respiro diverso, quasi esoterico, alla ricerca dell’emozione profonda e il suo partner naturale in questa esperienza non poteva che essere Maurizio Fabrizio, compositore, arrangiatore polistrumentista, autore di grandi successi, scritti per gli interpreti storici della musica italiana, oltreché collaboratore ed amico di Angelo fin dagli anni 70.
Il “Concerto in due” sarà basato sull’abilità dei due musicisti, sulla loro capacità di passare con grande facilità da uno strumento all’altro, dalle chitarre al violino, ai flauti, al pianoforte e chissà a quanto altro! Il pubblico potrà così apprezzare da vicino ogni particolare, ogni respiro dell’intesa che lega Angelo e Maurizio: quel magico “accrocchio” (così lo chiama da sempre Angelo) che permette loro di suonare ad occhi chiusi, sempre sapendo quello che sta facendo, o sta per fare, l’altro.
Questo concetto di concerto richiede piccoli spazi e un’atmosfera raccolta, per favorire lo scambio d’emozione tra il musicista ed il pubblico, quasi a cancellare la distanza fisica che li divide. La scaletta sarà ricca e varia e rivisiterà anche brani poco eseguiti, ma non mancheranno i “classici” di Branduardi, i suoi grandi successi che verranno così reinterpretati privilegiando il sentire con l’anima, chiedendo allo spettatore di riempire lo spazio lasciato libero.
Come dice Angelo: “Il bello di suonare in due sta nel cercare di suggerire più che imporre”. Sarà come se i musicisti chiedessero allo spettatore: “Vuoi invitarci a casa tua? Vuoi lasciarci entrare?” Grazie e buon concerto!
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