Cronaca

Campo dé Fiori sinonimo di “movida”. A chi giova tutto questo?

Campo dé Fiori sinonimo di “movida” ossia un uso improprio di una parte del centro storico dove le atmosfere naturali, intrise di storia e arte, vengono di colpo cancellate, per lasciare spazio ad una incontrollata attività notturna, fatta di promiscuità, di sregolatezze, droga e alcol. Gli atti vandalici e il mancato rispetto per i residenti e per i tanti turisti sono elementi che ledono in modo irreparabile l’immagine di Roma e del suo proverbiale senso di accoglienza.

Campo dé Fiori off limits, perché? A chi giova tutto questo? Chi è stato a gettare il seme dell’inciviltà? Chi ha permesso che attecchisse al punto di germogliare in continuazione? Chi impedisce alle autorità di intervenire con opere dissuasive?

La storia racconta che in principio non era una piazza ma un prato fiorito in parte coltivato a orto. Poi nel 1456 venne lastricato nell’ambito di una prima riqualificazione del rione PARIONE, e contemporaneamente sorsero botteghe di artigiani di ogni categoria nelle strade intorno al campo che per due volte alla settimana accoglieva anche il mercato dei cavalli. La piazza quindi divenne ben presto meta di commercianti e anche di personalità di spicco come ambasciatori e cardinali.

Ma in Campo dé Fiori avevano luogo anche le esecuzioni capitali come quella che nel febbraio del 1600 fu riservata al filosofo e frate domenicano Giordano Bruno, accusato di eresia. In ricordo del filosofo, nel 1888 fu realizzato sul luogo stesso del rogo un monumento bronzeo, opera dello scultore Ettore Ferrari (noto massone ) e che tutt’ora presiede il Campo con il volto rivolto verso la basilica di San Pietro. Una posizione voluta dall’artista o casuale?

Un’altra curiosità è quella che Campo dé Fiori è l’unica piazza del centro storico di Roma dove non è presente una Chiesa. Perché ? Questa in breve la storia di Campo de’ Fiori ma a chi la frequenta ora nelle ore notturne non interessa; loro si sono appropriati di uno spazio comune a tutti, creando un loro regno, prevaricando indisturbati.

E pensare che il rione PARIONE potrebbe rianimarsi di botteghe artigianali aperte fino a tarda ora per permettere ai ragazzi di imparare arti e mestieri, come si faceva un tempo, e questo, forse, sarebbe il miglior deterrente per i vandali incivili e codardi che insultano ogni notte una delle zone più belle di Roma capitale.

Redazione

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