Cancro ai polmoni, altro che sigarette | Adesso devi stare attento anche al pesce: l’ultima scoperta è terrificante
Scoperta la vera causa del cancro ai polmoni: la ricerca scientifica condotta dagli esperti ha lasciato tutti senza parole.
Ecco a che cosa dovresti cominciare a fare davvero attenzione se non vuoi ammalarti a causa delle sostanze dannose e altamente cancerogene, con le quali rischi di entrare a contatto tutti i giorni.
Non si tratta solo del fumo, a quanto pare il vero pericolo per la salute dei nostri organi interni è un altro. Ecco che cosa è venuto fuori nei giorni scorsi.
Un particolare tipo di cibo di origine animale potrebbe causare cancro ai polmoni, fai attenzione a che cosa compri e a che cosa porti in tavola.
Cancro ai polmoni, la spiazzante scoperta degli studiosi
Da sempre si sente parlare della grandissima responsabilità del fumo sui problemi di salute, in particolare quelli a carico dei polmoni e di molti organi interni, attaccati in modo irreparabile da sostanze nocive, come la nicotina. Negli anni i gravi rischi causati dalle sigarette sono stati resi noti e sono state avviate diverse campagne di sensibilizzazione, allo scopo di scoraggiare i fumatori, inducendoli a riflettere e a provare a liberarsi dal vizio del fumo.
A quanto pare però, oltre al fumo di sigaretta, ci sono altre altri elementi dannosi, con cui veniamo a contatto molto spesso, senza minimamente immaginare le conseguenze. Un recente studio condotto dagli specialisti dell’Università di Portsmouth e Brighton infatti, ha lanciato un allarme molto serio, che è strettamente connesso al cancro ai polmoni. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Hazardous Materials, e, a quanto pare, i risultati sono a dir poco sbalorditivi. Scopriamo che cosa è emerso sulle cause di tumori polmonari.
L’insospettabile cibo di origine animale altamente cancerogeno
Lo studio appena citato ha rivelato che in alcuni frutti di mare, e più precisamente nelle ostriche e nelle cozze sono presenti dei microrganismi pericolosi. In particolare, dallo studio è emerso che i molluschi prelevati sulla costa sud dell’Inghilterra, e più precisamente nel porto di Chichester, che sono stati accuratamente analizzati dai ricercatori dell’Università di Portsmouth, contenevano quasi 12.000 particelle di fibra vetro per kg. Nelle cozze l’analisi ha rilevato circa 2.700 fibre di vetro per kilogrammo.
La fibra di vetro è un materiale composto da silice, allumina e calce, che i mitili scambiano per cibo e che non riescono a filtrare. Questo vuol dire che, nei frutti di mare che non muoiono per avvelenamento, la fibra di vetro resta, e può essere ingerita da chiunque, dal momento che non viene rilevata nella filiera del mercato ittico. Purtroppo si tratta di una sostanza particolarmente cancerogena, che può casare cancro ai polmoni.