Capretta di Anagni: troppa tensione, si teme per i giovani coinvolti
L’avvocato difensore di uno dei minorenni coinvolti teme per l’incolumità del suo assistito finito nella morsa dell’odio social
La tensione è alle stelle a Fiuggi dopo che lo scontro tra animalisti e i familiari dei ragazzi coinvolti nell’uccisione di una capretta durante una festa di compleanno è arrivato dalle parole ai fatti.
Solo qualche settimana fa vi avevamo dato notizia di una vera aggressione ai danni di un animalista, bloccato in strada e malmenato per aver commentato e stigmatizzato la vicenda sui social media.
Molti lettori ci hanno segnalato la proliferazione di gruppi per “Boicottare Fiuggi” e altre pagine sorte a margine della triste vicenda.
Questa volta, la cronaca ci porta dalla parte degli indagati. L’avvocato difensore di uno dei minorenni coinvolti teme per l’incolumità del suo assistito, evidentemente finito anche lui nella spirale di odio social.
L’accusa per il 17enne è di aver preso a calci la capretta e l’interrogatorio era fissato in una località protetta proprio a tutela del ragazzo. Il legale, però, ha chiesto e ottenuto di far slittare l’audizione del giovane almeno fino a quando la gogna mediatica cui è sottoposto non si plachi.
Non solo il 17enne, ma l’intera famiglia del ragazzo sono da settimane minacciati e insultati, una condizione psicologica che non favorirebbe lo svolgersi dell’interrogatorio.
Capretta di Anagni, si teme per i ragazzi coinvolti
Il caso è infuocato. I ragazzi ormai li conoscono tutti, complice il video diffuso da loro stessi e soprattutto per la diffusione di foto con nome e cognome da parte di gruppi di animalisti. Si teme che i ragazzi possano essere seguiti e divengano vittime di episodi di “vendetta” per la morte della capretta.
Soltanto qualche settimana fa, numerosi attivisti sono scesi in piazza con le foto del 17enne gridando “Assassino“.
La tesi della difesa punterebbe a ridurre le responsabilità del minore; le persone intorno, alcuni maggiorenni, avrebbero malmenato la capretta ben prima dell’inizio del video e invece di fermare il ragazzo lo avrebbero incitato a continuare.
Insomma, il minore sarebbe stato istigato a compiere quel terribile gesto. Chissà.
Intanto con l’inizio dell’anno scolastico il 17enne è tornato tra i banchi senza troppe difficoltà, per fortuna.