Anche in questo fine settimana la Compagnia Carabinieri di Cassino ha incrementato i servizi di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, nonché intensificato specifici servizi di vigilanza preventiva presso le aree mercatali di Cassino e presso le abitazioni isolate della giurisdizione. L’attività ha permesso di conseguire i seguenti risultati:
in Cassino deferivano in stato di libertà: per “rifiuto d’indicazioni sulla propria identificazione personale” 4 cittadini nigeriani, residenti a Frosinone ed Alatri, poiché nel corso di un controllo, nonostante vari inviti dei militari operanti, si rifiutavano di fornire le proprie generalità, tentando nel contempo di allontanarsi dal luogo. Solo dopo vari tentativi e l’intervento di altro personale operante, i 4 stranieri fornivano i documenti d’identificazione in loro possesso. Stante i presupposti di legge e siccome non riuscivano a fornire alcuna plausibile spiegazione circa la loro presenza in Cassino, i quattro venivano altresì proposti alla Questura di Frosinone per l’irrogazione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno in quel Comune per anni 3;
per “guida in stato di ebbrezza alcoolica” un 26enne di Cassino. Lo stesso, sottoposto ad alcool test a seguito di una fuoriuscita dalla sede stradale, risultava con valori superiori a quelli stabiliti dalla normativa vigente, con contestuale ritiro dei documenti di guida;
per “reiterazione nella guida di veicoli senza patente” un 27enne di Cassino, già censito per analogo reato e reati contro la persona, poiché veniva controllato alla guida di un autovettura, sprovvisto della patente di guida in quanto mai conseguita. Dagli accertamenti svolti si appurava che lo stesso era già stato deferito per analoga violazione al C.d.S.;
in San Vittore del Lazio proponevano alla Questura di Frosinone per l’irrogazione del Foglio di Via Obbligatorio due partenopei, già censiti per reati contro il patrimonio e la persona, intercettati mentre si aggiravano con fare sospetto nei pressi di abitazioni isolate. Stante i presupposti di legge i due venivano proposti per l’irrogazione del F.V.O. con divieto di ritorno in quel Comune per anni tre.
Nel corso del medesimo servizio effettuavano:
nr.46 identificazioni personali; nr. 41 controlli veicolari; nr.3 contravvenzioni al C.d.S., nr.2 perquisizioni personali, veicolari e locali, nr.6 controlli a persone sottoposte agli arresti domiciliari.
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