Carabinieri Latina, il pentito: “verbali falsificati per rivendere la droga”
Il pentito Zuppardo rivela nuovi particolari sul sistema di spaccio e corruzione in cui sono indagati 9 carabinieri di Latina
Si scoprono nuovi risvolti sul caso che ha visto coinvolti 11 persone, tra cui 9 carabinieri di Latina, nelle indagini per corruzione e spaccio.
Carabinieri Latina: falsificavano i verbali per vendersi la droga
11 anni di silenzio in cui le forze dell’ordine della compagnia di carabinieri di Latina avevano attuato un sistema ormai consolidato.
Come ha descritto il pentito Maurizio Zuppardo alla Dda di Roma “per i primi tempi voleva solo sequestrà e mi dava i pensierini, poi ha cominciato a chiedermi ma facciamo più sequestri, così esce qualche soldo“.
Tutto era iniziato con la cocaina, che veniva consegnata in caserma in cambio di soffiate. Ma il sistema funzionava e portava tanti benefici. Così i militari, vedendo una prospettiva di guadagno e di arrotondare il loro stipendio, facevano anche “la stecca” sui guadagni dello spaccio.
Secondo la testimonianza in alcuni casi alcuni militari, ufficiali compresi, sono arrivati perfino a falsificare verbali di sequestro di droga per consegnare le sostante al loro collaboratore. Questo, inoltre, gli consentiva di fare più arresti e di mettere in moto la loro macchina criminale ben oliata.
Inchiesta: 11 indagati per spaccio, corruzione e abuso di ufficio
Le indagini portate avanti, dal procuratore capo di Latina, Giuseppe De Falco e la sua sostituta Valentina Giammaria, hanno aperto un’inchiesta su 11 indagati. 35 capi d’accusa e ipotesi di reati di corruzione, concussione, abuso di ufficio, spaccio, falso, furto e violenza della legge armi.
Nomi come Camillo Marino, vice brigadiere, Camillo Meo, attuale maggiore, vengono nominati dal pentito come complici e persone a conoscenza dei fatti. Per entrambi è stato chiesto l’arresto, ma il gip lo ha negato poiché non ritiene Zuppardo una fonte attendibile.
“Un carabiniere può guadagnà 1.400-1.500 euro al mese, non puoi farti nel 2008 una Golf ultimo tipo che costa 30-40mila euro e una casa nuova. Ogni volta che andava a sequestrà lui qualcosa spariva la roba, sparivano i soldi e la cocaina“. Questo è ciò che dice il pentito di Marino.
Tuttavia, prima di qualsiasi risvolto della vicenda sarà necessario che si pronunci il Tribunale del Riesame di Roma.