Carenza medici, 50 primari si offrono di restare in carica dopo la pensione senza stipendio
“Sarebbe un vantaggio anche dal punto di vista della formazione. In questa fase si è operato poco e i giovani ne hanno risentito”
Uno dei tanti effetti collaterali della pandemia, è aver allungato le già infinite liste d’attesa. A ciò si è assistito soprattutto dopo l’ultima ondata, con diversi reparti convertiti per curare pazienti malati di Covid. Come riportato dal Corriere.it, una cinquantina di medici primari di varie specialistiche si sono offerti di restare in carica anche dopo la pensione, senza stipendio.
“Sarebbe un vantaggio anche dal punto di vista della formazione”
Il periodo transitorio avrebbe una durata massima di due anni, in cui i primari manterrebbero solo il trattamento pensionistico. “Nell’interesse dei pazienti e della professione io e tanti colleghi proponiamo di mantenere la posizione, magari affiancando il nuovo primario quando verrà nominato attraverso il concorso. L’ideale sarebbe anche avere il riconoscimento della funzione”, commenta Francesco Musumeci, che tra un anno e mezzo dovrebbe andare in pensione.
“Sarebbe un vantaggio anche dal punto di vista della formazione” aggiunge il medico. “In questa fase si è operato poco e i giovani ne hanno risentito. Oltretutto mancano medici, circa 12 mila, problema annoso, che prescinde dal Covid”.
La proposta
Ad aderire alla proposta, anche il chirurgo vascolare Nicola Mangialardi, San Camillo; Carlo Antona, università di Milano; Michele Battaglia, Bari; Giancarlo Palasciano, Siena; Francesco Talarico, Palermo. Essa, come rivela sempre il quotidiano, dovrebbe trovare l’equilibrata formulazione in un emendamento da inserire in uno dei prossimi decreti di materia economica. Emendamento che sarà sostenuto dai deputati Filippo Devito e Roberto Morassut.