Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio finito sulla graticola dopo il flop mondiale della Nazionale, si è dimesso. E' successo nel Consiglio Federale in corso a Roma. Alle 12:38 Carlo Tavecchi si è arreso. Dopo un breve, commosso intervento, Carlo Tavecchio ha presentato al Consiglio federale le sue dimissioni da presidente, chiedendo un ultimo estremo gesto di responsabilità: un passo indietro di tutti i consiglieri. Richiesta prontamente accolta.
Dunque, l’intero Consiglio è azzerato, quello che chiedevano le opposizioni, Calciatori e Lega Pro, la politica e i vertici dello sport italiano. Le ultime ore sono state drammatiche. Tavecchio ha accarezzato per una notte l’idea di andare avanti, chiedendo un rinvio di due settimane per aspettare il rientro in Consiglio dei voti favorevoli di Lega A e B. Glielo chiedevano i grandi club, con la Juventus di Agnelli in testa, preoccupati che la resa ora possa mandare all’aria l’equilibrio trovato per il rinnovo delle cariche.
Ci ha provato, Tavecchio, ma stamattina, dopo l’ennesimo affondo del ministro Lotti e, soprattutto, l’esito sfavorevole del Consiglio direttivo della Lnd, il presidente è crollato. La sua vecchia creatura si era riunita con una buona metà propensa a concedergli fiducia ma dopo tre ore di discussione, a tratti molto intensa, il pronunciamento è stato contrario, e anche compatto. A quel punto, Tavecchio ha capito di non avere più i numeri.
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