Secondo l’Istat il prezzo dell’energia elettrica, tra febbraio 2021 e febbraio 2022, è cresciuto dell’82%, quello del gas del 64,2%. Ecco il vademecum di Unione nazionale consumatori per limitare questa spesa ed evitare che le bollette siano un salasso.
L’Unc consiglia ai cittadini una serie di accorgimenti da tenere per limitare il più possibile l’impatto dei rincari, partendo da accorgimenti relativi agli elettrodomestici che consumano più energia, come scaldacqua elettrico, lavastoviglie, ferro da stiro, forno elettrico e stufa elettrica
Secondo l’Unc, l’elettrodomestico che consuma più corrente è lo scaldacqua elettrico: il 20% della bolletta dipende, infatti, dall’acqua calda. Si consiglia in primo luogo di cercare altri strumenti per scaldare l’acqua. In alternativa, di ridurre la temperatura del termostato: è sufficiente raggiungere i 40-45°C durante i mesi più caldi e i 55°C in quelli più freddi.
Meglio fare la lavatrice esclusivamente a pieno carico: il costo di un lavaggio a pieno carico è inferiore a due lavaggi a mezzo carico. Non è poi necessario lavare ogni indumento ad alte temperature (non occorre a 90°C). Quasi sempre, spiega Unc, è sufficiente un ciclo a 40°C o a 60°C. Evitare anche centrifughe finali e prelavaggi. Il bucato può essere steso in casa o terrazzo, evitando l’asciugatrice. Si tratterà solo di avere pazienza un giorno in più.
Come con le lavatrici, è meglio evitare di far partire le lavastoviglie a mezzo carico. Per recuperare spazio e riempire bene l’apparecchio, è utile caricarlo a partire dal fondo. Rinunciare all’asciugatura finale e impostare lavaggi a 50°C invece che a temperature più alte può permettere di risparmiare ancora.
Regolare il termostato del frigorifero a temperature intermedie è ottimo sempre al fine di risparmiare qualche euro in bolletta. Utile anche ridurre al minimo l’apertura dello sportello non introdurre cibi caldi, tenerlo nel punto più freddo della cucina e sbrinarlo ogni sei mesi, o comunque ogni volta che il ghiaccio supera i 2 mm.
Non superare i 19-20°C di riscaldamento consente, a seconda delle caratteristiche dell’impianto, di tagliare dal 5 al 10% di consumo, per un risparmio di 150-300 euro all’anno. Gli impianti riscaldanti andrebbero chiusi quando non ci si trova in casa. Chiudere tende, tapparelle e isolare finestre vecchie sono altre pratiche da tenere in considerazione. Davanti ai termosifoni accesi non va poi tenuto alcun oggetto: il calore potrebbe non trasmettersi al meglio. Ricordarsi anche di sfiatare l’aria interna ai caloriferi.
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