Interviste

Caro energia, gli chef ora usano brace e candele. Vissani: “stronzate”

Complice il caro energia e il costo delle materie prime, si leggono e si vedono nei talk show in molti addetti del settore della ristorazione pronti a riscoprire la tradizione culinaria eliminando cotture a grande impatto energetico (forno o piatti di lunga cottura). Abbiamo parlato di caro energia con lo chef Gianfranco Vissani, Maestro di cucina che a “Casa Vissani” deve fare anche lui i conti con la crisi globale.

“In 4 mesi ho pagato 100.000 € di corrente, Italia ultima ruota del carro”

Maestro, sembra che sempre più chef oggi vivano la crisi energetica come una opportunità per rinnovare la tradizione. Chi cuoce tutto nello stesso forno, chi usa il coccio, chi spegne il forno e usa solo la brace, chi cena a lume di candela. Che ne pensa?

Sono stronzate. Ognuno fa come gli pare ma ormai le cucine sono tutte a induzione, quelle consumano tanta elettricità.

Il camino non si può nemmeno accendere, ci sono duemila problemi. Cenare a lume di candela è bello ma che risparmio c’è, è la cucina che consuma.

Noi a Casa Vissani abbiamo il gruppo elettrogeno che ci consente di risparmiare 20.000 euro sulle bollette e che ci permette di non mettere il costo dell’energia a carico dei nostri ospiti.

Quindi bella idea ma poco concreta per il caro bollette?

Ma guarda, di stronzate se ne sentono tante, tutti parlano ma la soluzione è lontana. Molti miei colleghi sono in buona fede e cercano di trovare delle soluzioni con iniziative anche condivisibili ma il problema va risolto in sede europea.

Purtroppo l’Europa non c’è, esiste solo a livello economico. L’Europa deve essere unita, forte, insieme. Invece questi qua non fanno niente per fermare la guerra, parlano solo di sanzioni. Qui siamo a rischio di guerra nucleare, e poi che facciamo?

E gli aiuti del governo?

Quali aiuti? Io in 4 mesi ho pagato 100.000 euro di corrente e ne pagavo 2.500 e facciamo le manifestazioni per la pace. Draghi ha detto che non c’è la recessione, ma di che stiamo parlando? Ha ragione Flavio Briatore quando dice che il cassetto è vuoto. Il cassetto è vuoto caro Flavio ma dobbiamo dare un segnale di forza. L’Italia è diventata l’ultima ruota del carro.

I Paesi non si parlano la stessa lingua, sono uniti per il denaro oppure ognuno fa come gli pare. Potremmo riprenderci la sovranità monetaria senza uscire dall’Unione. In questo modo eviteremmo di far andare in miseria le aziende in Italia.

L’Istat fotografa che circa il 40% delle aziende è a rischio chiusura a causa dei rincari, le sembra una stima realistica anche per la ristorazione?

Assolutamente realistica, certo i posti come Roma o Firenze hanno più traffico di turisti e quindi reggono meglio, ma in posti più lontani, più periferici è difficile sopravvivere. Il cliente ci mette pure la benzina per venire che ormai sta a 1.9 pure quella eh.

Noi di 100 metri di frigoriferi ne lasciamo acceso 1. Pure i vincoli della legge non aiutano, la legna non si può accendere, i pannelli solari hanno costi esagerati, qua mica è un gioco. Il 24 febbraio (giorno dell’invasione Ucraina ndr.) il presidente del consiglio di doveva fare i conti se eravamo in grado di essere indipendenti. Invece nessuno lo ha fatto, hanno cominciato a parlare di sanzioni e ora le paghiamo noi.

Il governo entrante ha sempre sostenuto che l’interesse primario sarà rilanciare il territorio italiano, saranno solo promesse?

Giorgia Meloni è una ragazza molto forte, tenace. Sa quello che vuole, io penso, diamogli fiducia. Li abbiamo provati tutti, la sinistra, la Lega, i Cinque stelle. Vediamo cosa faranno.

La Meloni vorrebbe togliere il Reddito di Cittadinanza

Il reddito di cittadinanza, prima alziamo le pensioni minime a 1.000 euro, che quelle sono persone cha hanno bisogno, poi i bisognosi per carità ma i controlli vanno fatti bene. Nel nostro settore i ragazzi vogliono lasciare la ristorazione, abbiamo schiacciato i lavoratori con turni di 12 ore e pochi soldi. Gli stipendi minimi dovrebbero essere di 1.500 circa ma anche il costo del lavoro va abbassato, se a me costi il doppio di quello che ti pago è normale che non posso darti tanti soldi.

*Foto da Instagram

Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza di Roma, lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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