Caro Marchionne, se tarocchi pure la FCA siamo rovinati
Caro Sergio, ora c’è il rischio che si avveri il cattivo auspicio, anche se non ce lo auguriamo, soprattutto per i nostri operai
Conosciamo i fatti: la Fca, Fiat Chrysler Automobiles, la Company fondata da Marchionne dopo aver acquisito il marchio americano, è stata accusata dall’Agenzia per la protezione ambientale Usa (Epa) di aver violato la normativa del “Clear Air Act”, che consiste nella legge sulle emissioni degli Usa. L’accusa mossa alla Fca riguarda circa 104 mila veicoli ed era arrivata il 12 gennaio, facendo crollare immediatamente il titolo in Borsa. Ora la Fiat Chrysler, se la violazione verrà accertata, rischia una multa che potrebbe essere pari fino a 44.539 dollari per veicolo, con una cifra massima di 4,63 miliardi di dollari circa. Il commento di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca è stato: “Abbiamo la coscienza pulita, nessuno qui è così stupido”.
Speriamolo, caro Sergio, anche perché ti avvisai per tempo, quando scegliesti questo marchio che sembrava il 'brand' di un prodotto farmaceutico, piuttosto che quello di costruttori di auto. Dissero che era minimalista, essenziale, maiuscolo, assertivo. Mah, io continuo a dire brutto che più brutto non si poteva concepire, tanto è triste, scolorito, banale.
Ti dissi anche, e non mi hai voluto dare retta, che si sarebbe scatenato il mondo dei media sui doppisensi che questo acronimo ha subito indotto: sul web c’è chi scrisse testualmente: “Chissà se la FCA continuerà a fare automobili a CZO?” Un giusto interrogativo al quale non hanno dato una risposta convincente gli acuti responsabili del marketing, e ora gli ingegneri preposti alle emissioni dei due modelli incriminati.
Caro Sergio, ora c'è il rischio che si avveri sul serio il cattivo auspicio, anche se non ce lo auguriamo, soprattutto per i nostri operai sempre in bilico lavorativo. Speriamo che tu non abbia davvero taroccato la Fca, alla cui genuinità e qualità, in questo momento drammatico del mondo, è una delle cose alle quali teniamo di più.