Caso Berardi, sit-in a Roma il 4 dicembre

Continuano le iniziative per chiedere la liberazione dell’imprenditore pontino detenuto in Guinea

Non si fermano le iniziative in supporto di Roberto Berardi, l'imprenditore di Latina in carcere, ormai da gennaio, in Guinea Equatoriale. L'uomo era stato arrestato dopo aver riscontrato anomalie nelle movimentazioni sui conti dell’impresa del figlio del presidente della Guinea Equatoriale, Theodorin O'Biang, con il quale era socio in affari. Successivamente, Berardi era stato processato e condannato a due anni e quattro mesi di reclusione in una prigione nella quale sarebbe stato picchiato e avrebbe contratto la malaria.

Sin dal momento del suo arresto si sono mobilitati familiari, amici e politici che hanno preso a cuore questa vicenda.

Nella giornata di domenica il comitato per la liberazione di Roberto Berardi ha presenziato con uno striscione all’Angelus di Papa Francesco e per mercoledì ha organizzato un sit-in davanti all’ambasciata della Guinea Equatoriale a Roma.

Nel frattempo il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, e il presidente della Provincia, Salvatore De Monaco, hanno inviato una lettera congiunta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, e al Ministro degli Esteri, Emma Bonino, nella quale sollecitano un intervento tempestivo del Governo.

L'esecutivo, peraltro, dovrà rispondere all'interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice pontina del Movimento Cinque Stelle, Ivana Siemoni, e sottoscritta da 36 colleghi. Al Governo è stato chiesto il motivo per il quale "non è ancora in grado di dare notizie ai familiari relativamente alla vicenda che vede coinvolto il signor Roberto Berardi; quali vie diplomatiche siano state percorse e con quali esiti, considerato che un cittadino italiano in questo momento è vittima di trattamenti disumani e degradanti che violano la sua dignità, l'integrità fisica e psichica nonché la sua libertà e sicurezza".

 

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