Caso Marra, il messaggio che imbarazza Di Maio: “Servitore dello Stato”
Spunta uno scambio di messaggi sulla Raggi nel quale Di Maio darebbe il “placet” per la nomina di Marra, smentendo le considerazioni in pubblico
Anche Luigi Di Maio finisce definitivamente nella bufera delle peripezie della giunta pentastellata di Roma. Gli sms inchioderebbero anche il vicepresidente della Camera su una vicenda assai spinosa e fondamentale nell'ambito delle attuali inchieste in corso: il ruolo di Raffale Marra. Se in pubblico, ultima volta in ordine cronologico domenica alla trasmissione In ½ h di Lucia Annunziata, Di Maio aveva detto di voler cacciare l'ex vice capo di gabinetto, facendo pressioni su Virginia Raggi, in privato il quadro sarebbe molto diverso.
E' infatti spuntato un sms, dello scorso 10 agosto, inviato da Di Maio alla Raggi, nel quale il primo definiva Marra un "servitore dello Stato". A quel punto la sindaca, forte della "benedizione" del vicepresidente della Camera, inoltrò quel messaggio a Marra, in quei giorni nell'occhio del ciclone per la sua nomina a vice capo di gabinetto, assai invisa anche a una parte del M5S romano. Perplessità – scrive "Il Corriere della Sera" – che erano molto forti anche nel mese di luglio, al punto che Marra chiese e ottenne un incontro nella giornata del 6.
Si arriva al 10 agosto e al messaggio chiave, nel quale Di Maio scrisse: "Quanto alle ragioni di Marra… lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla". Se il tutto fosse confermato, si tratterebbe di considerazioni che metterebbero in serio imbarazzo il vicepresidente della Camera e acuirebbero il clima di tensione presente in casa M5S, già ampiamente sotto il fuoco incrociato di tutti gli avversari politici, che ora rinfacciano al movimento le accuse di ambiguità e mancanza di trasparenza rivolte ai "vecchi partiti". E'ovviamente presto per trarre conclusioni, occorrerà attendere che la giustizia faccia il suo corso per stabilire come sono andate veramente le cose nella tormentata estate del Campidoglio. E' comunque giusto dare informazioni sullo sviluppo delle indagini, che almeno per ora testimoniano delle importanti difficoltà del M5S romano e non nel gestire l'esperienza di governo al Campidoglio