Se avessi voluto raggirare la signorina Aurelia, o peggio derubarla, mi sarei fatto intestare un testamento. Niente di tutto questo. Mi sono sempre preoccupato di lei, della sua felicità, dei suoi bisogni". Lo afferma, in un'intervista al Messaggero, l'autista Arturo Artadi, indagato per il presunto tentativo di raggiro ai danni della sorella di Alberto Sordi, Aurelia.
"Ho ricevuto la procura sui beni intorno al 24-26 gennaio scorso. E' stata la signorina, che ci pensava già da tempo, a volere così per consentirmi tra l'altro di fare beneficenza", spiega Artadi. "Fino a ieri ho amministrato, con il suo consenso, le spese di casa, e avrei continuato a fare tutto sempre consultandola. La procura generale sui suoi conti, come si può facilmente dimostrare, non l'ho mai usata". Aurelia "sta benissimo ed è lucidissima", sottolinea Artusi. Adesso "E' amareggiatissima, offesa di venire considerata una persona rimbambita". In merito al testamento segreto di Sordi, aggiunge, "so che esiste, ma i contenuti li conosce solo la signorina Aurelia".
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