C’è chi non muore una volta sola, ma viene ucciso dalle lungaggini dei processi, e dall’attesa per la verità che, quando arriva, lascia l’amaro in bocca.
Perché la sentenza di primo grado emessa dalla III Corte d’Assise sul caso Stefano Cucchi, dopo 7 ore di camera di consiglio, condanna solo i 6 medici a 2 anni per omicidio colposo, contro i 6 richiesti dalla Procura. Gli altri 6 imputati sotto processo per la morte di Stefano Cucchi (3 infermieri e 3 agenti della polizia penitenziaria, accusati di aver picchiato Stefano mentre era in custodia cautelare), sono stati assolti, secondo quanto dispone l’art. 530 del codice di procedura penale.
La sentenza è stata accolta dalle proteste dei familiari e di quanti erano presenti in aula, che hanno urlato “vergogna!” e “assassini!”. La sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, è scoppiata a piangere. E ha dichiarato di non volersi arrendere perché suo “fratello è morto di ingiustizia”.
Per tutta la giornata di oggi, inoltre, circa una trentina di persone hanno partecipato ad una manifestazione all’esterno dell’aula bunker di Rebibbia per dimostrare solidarietà alla famiglia Cucchi. Sugli striscioni esposti, si leggeva: “Ilaria non sei sola, giustizia per Stefano”.
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