Cassino, furto in chiesa. Rubata colonnina delle offerte
La buona notizia è che i beni ecclesiastici, dopo i libri e i beni archivistici, sono quelli che registrano il numero più alto nelle attività di recupero
Fra tutti, forse il punto più basso per la “carriera” di un malvivente è il furto nei luoghi di culto. Lì, dove decine di fedeli scelgono di lasciare una parte dei loro averi spinti dalla loro fede, un malintenzionato se ne appropria.
Accade a Cassino, nella Chiesa Madre. Approfittando di un momento di possibile solitudine, qualcuno ha rubato la colonnina delle offerte situata nei pressi della statua della Madonna dell’Assunta.
Don Emanuele, parroco della chiesa è stato il primo ad accorgersi del furto sporgendo naturalmente subito la denuncia alle autorità di Cassino. Non un furto significativo, il valore della colonnina era circa di trecento euro, mentre all’interno non c’era granché si era già provveduto a svuotarla. Ma un valore morale enorme per il gesto compiuto.
Nei giorni successivi al furto, è stato notato un uomo, forse senza fissa dimora, aggirarsi sospetto nei pressi della Chiesa. Sono intervenuti gli agenti della polizia locale del comune di Cassino, che erano in zona di piazza Corte per la gestione del traffico, e subito dopo i carabinieri che hanno condotto l’uomo negli uffici della caserma.
Furto in Chiesa: il precedente nella stessa parrocchia
Dalle pagine del Messaggero di oggi, viene raccontato un altro precedente furto. Nel 2022 fu “spogliata” la statua della Madonna dell’Assunta. Le fu sottratta la corona e anche in quel caso il parroco fece regolare denuncia.
Una settimana dopo, la corona fu trovata insieme ad altri oggetti sacri, a casa di una donna. La polizia in quel caso trovò anche il Crocifisso, che era nelle mani di Santa Rita, gli angeli della cappella dell’Immacolata e il vaso d’argento situato ai piedi di Sa Nicola, che erano stati trafugati nella chiesa di S. Antonio.
I beni ecclesiastici sono oggetti di grande interesse nel settore del collezionismo e per questo motivo alimentano anche il mercato nero. Nella maggior parte dei casi i collezionisti acquistano in buona fede ma ciò non basta e si ritrovano costretti a restituire i beni al legittimo proprietario.
Secondo il report sull’attività operativa del Nucleo di tutela dei Beni Culturali, si è registrato nel 2022 un incremento del 5,1% rispetto al 2021 dei furti di beni ecclesiastici dai luoghi di culto. Le Chiese molto sono spesso prive di idonee misure di sicurezza.
La buona notizia è che i beni ecclesiastici, dopo i libri e i beni archivistici, sono quelli che registrano il numero più alto nelle attività di recupero (338 su un totale di 9.888 totale beni recuperati).