Cassino, la Polizia Stradale sventa una truffa del finto incidente ai danni di un’anziana

La vittima della truffa, una donna di 65 anni, era stata raggirata con il metodo del “finto incidente stradale”

Polizia stradale

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno portato a termine una brillante operazione che ha sventato una truffa ai danni di un’anziana signora in provincia di Siena. L’intervento, scattato nella giornata di ieri sulla carreggiata sud dell’autostrada di competenza, ha visto il fermo di un veicolo Ford Puma con a bordo due giovani, il cui comportamento sospetto ha subito attirato l’attenzione degli agenti.

L’intuizione della Polizia di Cassino e l’avvio delle indagini

È stata l’esperienza sul campo e l’acume investigativo degli operatori a rivelarsi determinante. I due occupanti del veicolo, sin dai primi istanti del controllo, hanno mostrato segnali di nervosismo che hanno insospettito la pattuglia. Gli agenti, non limitandosi a un controllo superficiale, hanno deciso di approfondire le verifiche sulla provenienza dell’auto, acquisendo rapidamente informazioni cruciali. Tali elementi si sono rivelati compatibili con una segnalazione di truffa perpetrata nella stessa mattinata a Siena.

Il ritrovamento del bottino

La successiva perquisizione dell’auto ha confermato i sospetti degli investigatori. Ben occultata all’interno del veicolo, è stata rinvenuta una borsa contenente numerosi monili in oro e una somma considerevole di denaro contante. Questo ritrovamento ha dato una svolta decisiva alle indagini, fornendo prove schiaccianti del coinvolgimento dei due fermati nella truffa segnalata.

La truffa del finto incidente stradale

Grazie alla collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, è emerso che la vittima della truffa, una donna di 65 anni, era stata raggirata con il metodo del “finto incidente stradale”. La signora, residente in provincia di Siena, era stata contattata telefonicamente da un uomo che si era spacciato per maresciallo dei Carabinieri. Il truffatore, con voce ferma e convincente, le aveva raccontato che suo figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e che per evitare l’arresto del giovane era necessario pagare immediatamente una somma di denaro.

Sotto pressione e spaventata dalla possibilità che il figlio potesse subire conseguenze legali, la donna ha accettato di consegnare tutto ciò che aveva a disposizione. Poco dopo, un uomo, spacciandosi per avvocato incaricato di risolvere la questione, si è presentato alla porta della malcapitata. Non avendo una somma di denaro sufficiente in casa, la vittima ha consegnato numerosi monili in oro e i contanti di cui disponeva, convinta di stare aiutando il proprio figlio.

La prontezza della Polizia e l’arresto

Il rapido intervento della Polizia Stradale di Cassino, unito alla tempestiva attività investigativa, ha permesso di attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due giovani fermati. I poliziotti, forti delle prove raccolte e della collaborazione tra le forze dell’ordine, hanno denunciato i due individui in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente.

La professionalità dimostrata dagli agenti ha consentito di ricostruire il modus operandi dei truffatori e di recuperare il bottino sottratto, che comprendeva monili in oro e una somma rilevante di denaro contante. Tutti i beni sequestrati saranno restituiti alla vittima, ponendo fine a una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti per l’anziana signora.

Una piaga in crescita: le truffe agli anziani

Questo episodio si inserisce in un quadro sempre più preoccupante di truffe rivolte agli anziani, che spesso diventano bersagli di individui senza scrupoli. Tali truffe, in particolare quella del finto incidente stradale, sono ormai tristemente note alle cronache, con criminali che sfruttano l’emotività e la vulnerabilità delle persone più anziane per ottenere denaro e preziosi.

Il metodo è subdolo: i truffatori, fingendosi funzionari delle forze dell’ordine o avvocati, contattano telefonicamente le vittime, raccontando di presunti incidenti o guai legali che coinvolgono parenti stretti, solitamente figli o nipoti. Sotto la pressione di dover risolvere una situazione urgente e drammatica, le vittime cedono beni di valore, convinte di agire per il bene dei propri cari.