Pare che l’avesse preannunciata, l’intenzione di togliersi la vita, ma chissà se gli avevano creduto. O se invece avevano pensato che si trattasse di una di quelle cose che si dicono in certi momenti di particolare scoramento ma che poi non hanno seguito.
In questo caso, invece, il seguito c’è stato. E l’epilogo è stato tragico. Un uomo di 63 anni, che era residente a Roma nel quartiere Centocelle ma che insegnava ad Artena, nel plesso scolastico secondario Stefano Serangeli, si è ucciso gettandosi nel lago di Castel Gandolfo.
In base alla ricostruzione dei Carabinieri, sarebbe arrivato sul posto a bordo della propria auto nella serata di ieri, per poi lanciarsi in acqua e lasciarsi annegare. La sua scomparsa da casa era stata già denunciata dai famigliari, ma l’allarme non è bastato a evitare il peggio. A notte inoltrata un’auto di pattuglia dell’Arma ha notato il veicolo fermo ed esplorato l’area circostante. Scoprendo ben presto il cadavere del suicida nei pressi della scogliera.
A stabilire definitivamente le cause del decesso sarà l’autopsia, che verrà eseguita presso il Policlinico di Tor Vergata, ma nell’insieme non sembrano esserci dubbi: la depressione ha mietuto un’altra vittima.
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