‘C’è un grave malfunzionamento’: ritirate più di mezzo milione di auto | Se hai questo modello rischi il decesso
Ritirato mezzo milione di macchine, il rischio è concreto: paura tra i proprietari
Quando ci si mette alla guida di un’auto, soprattutto se nuova e moderna, ci si aspetta di essere al sicuro. Se si guida in modo corretto e coerente con le regole della strada, senza andare troppo veloce o azzardare manovre pericolose, di fatto si è molto più sicuri di qualche decina d’anni fa: gli aribag sono praticamente dappertutto e anche i sistemi di sicurezza sono molto efficaci.
Nonostante scocche più resistenti, airbag in tutto l’abitacolo ed anche sistemi di frenata d’emergenza automatici, però, gli incidenti continuano ad accadere ed alcuni modelli d’auto continuano a destare molta paura, soprattutto per alcuni problemi interni.
Negli ultimi giorni, è tornata alla ribalta un’azienda, fallita nel 2017, nota per aver prodotto e commercializzato dei dispositivi per l’automobile davvero pericolosi. Ecco perché se ne sta parlando di nuovo: il rischio è concreto.
Airbag killer, cosa sta succedendo alle Citroen e Ds
Molti automobilisti, in questi giorni, si sono visti impossibilitati ad usare le proprie DS3 e Citroen C3 a causa della presenza di airbag killer. L’azienda produttrice è la Takata, fallita nel 2017 ma i cui prodotti sono ancora in circolazione su migliaia di veicoli, diffusi anche in Italia. Negli ultimi giorni, la Citroen ha avviato il richiamo di 600mila vetture prodotte dal 2009 al 2019 in Nord Africa, Medio Oriente ed Europa Meridionale, compresa l’Italia: i modelli sono appunto la Ds3 e la Citroen C3.
Il motivo del richiamo riguarda la sicurezza dell’airbag: “Gentile cliente, le scriviamo per avvisarla di un problema che riguarda la sicurezza della sua C3, dotata di dispositivi di gonfiaggio prodotti dalla società Takata. Citroën le chiede di sospendere immediatamente la guida del suo veicolo“, cita il messaggio arrivato ai possessori di questi veicoli.
Non è la prima volta
Per gli airbag Takata, però, non è la prima volta che vengono segnalati problemi di sicurezza. Nel 2009, ad esempio, nel giorno del 27 maggio un’adolescente dell’Oklahoma è morta poiché l’airbag della sua Honda Accord è esploso, sparandole nel collo delle schegge di metallo.
Questo è stato solo il primo episodio che ha puntato i riflettori sugli airbag della Takata: ancora oggi, a distanza di più di dieci anni, la procedura per riuscire a sostituire l’airbag o per farsi dare un’auto sostitutiva per giusta causa sono però lunghi ed infiniti.