Cento anni per lo stabilimento Italcementi di Colleferro
La cementeria apre le porte alla cittadinanza: visite guidate, giochi per bambini e taglio della torta
Il taglio della torta con cento candeline simboliche è arrivato puntuale sabato scorso. Per Italcementi Colleferro un “Porte Aperte” speciale rivolto a tutta la comunità locale, alle autorità civili, militari e religiose, agli studenti dell’Itis Cannizzaro e agli studenti della facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, per visitare l’impianto e conoscere di persona l’impegno a favore del dialogo con il territorio, della sostenibilità, dell’ambiente, della sicurezza sul lavoro, della qualità e
dell’innovazione di prodotto. Ad accoglierci il neo direttore dello stabilimento di Colleferro, Mauro Ranalli e il direttore di produzione, Ernesto Donnarumma. Accanto a loro il personale al completo dello stabilimento di via Sabotino e della Cava di San Bruno, per accompagnare i visitatori in un vero e proprio giro nella storia della nostra comunità.
“Si tratta della cementeria strategica per il dispositivo industriale di Italcementi nell’Italia centrale. Un impianto che ha fornito il cemento per opere fondamentali per il territorio a Roma e nell’intero Lazio e per questo motivo abbiamo effettuato e continueremo a effettuare importanti investimenti a favore dell’ambiente della qualità dei nostri prodotti e soprattutto della sicurezza dei nostri lavoratori e delle imprese che lavorano per Italcementi", ha spiegato Ernesto Donnarumma Direttore di Produzione di Italcementi. Dal 2017 ad oggi la cementeria ha investito circa 2.000.000 di euro per interventi ambientali sui filtri, per il sistema di monitoraggio dei dati ambientali con una tecnologia innovativa e il rinnovamento di alcune parti della cementeria. Lo stabilimento è adeguato alla norma ISO UNI EN 14001: 2015 che determina la gestione ambientale degli impianti. Inoltre, in relazione all’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) i dati di riferimento della cementeria, pubblicati e resi noti durante la giornata di sabato, sono al di sotto del limite imposto da AIA per le emissioni in aria. Attenzione all’ambiente, attenzione al lavoratore, alla sua salute e sicurezza, come già scritto su queste righe qualche mese fa".
“Oggi (sabato 5 ottobre ndr) celebriamo 550 giorni senza infortuni – ci ha spiegato il direttore Mauro Ranalli – la sicurezza in Italcementi sta diventando uno stile di vita e dal 2000 ad oggi si è assistito ad una riduzione degli infortuni del 95%”
Attenzione all’ambiente e al territorio anche grazie al recupero naturalistico della Cava di San Bruno, con rinverdimento delle aree non più utilizzate. Negli stessi spazi sono state inserite delle arnie che hanno dato vita a una produzione annua di 100 kg di miele analizzato e certificato. “La giornata di oggi vuole essere un’ulteriore testimonianza della nostra volontà di mantenere un confronto aperto, costante e costruttivo con la comunità locale – ha affermato Ranalli – il nostro stabilimento è sempre aperto per chi vuole visitarlo e conoscere come nasce il cemento che viene utilizzato per le opere internazionali, come per le opere locali. Con il cemento prodotto a Colleferro abbiamo contribuito alla realizzazione della tratta Roma- Napoli delle ferrovie ad Alta Velocità; il prolungamento dell’Ante Murale e la darsena dei traghetti del Porto di Civitavecchia con un cemento che resiste in acqua oltre 100 anni; il raddoppio ferroviario tra Lunghezza e Guidonia; il Quadrilatero tra Umbria e Marche, il Parco dei Frutti a Guidonia con un cemento che rispetta il ciclo naturale dell’acqua, alcuni tratti del Grande Raccordo Anulare; il Porto Turistico di Ostia, il complesso Warner Bros e il Museo MAXXI a Roma; la chiesa del Pantano a Segni, l’Ospedale dei Castelli Romani e la Chiesa S. Maria delle Mercede di Alatri, il parcheggio del teatro a Montalto di Castro, gli insediamento industriali della zona di Piombinara. Un ringraziamento particolare va alle associazioni del
territorio – conclude Ranalli – che, con la loro presenza e partecipazione, hanno voluto testimoniare il loro attaccamento alla società”.
E proprio dal territorio provengono le associazioni che hanno fatto da contorno alla manifestazione. Specialità locali per tutti gli ospiti sono state garantite dal Rugby Colleferro, il Colleferro Calcio e il Devil Bike Team che hanno coinvolto i più piccoli, il Museo Archeologico ha presentato le proprie attività, all’interno dello stand storico l’Associazione 900 e oltre ha dato spazio alla memoria con vecchie immagini dello stabilimento colleferrino e con la presentazione di alcune locandine di film girati tra gli impianti, l’Associazione Alad ha messo a disposizione i propri medici per un test preventivo sul diabete, l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma ha sensibilizzato i visitatori sull’importanza della raccolta del sangue e l’Associazione Acropoli Owls di Alatri che ha fatto volteggiare in cielo, tra lo stupore di tutti, alcuni rapaci.
La giornata di Colleferro, come anticipato nei giorni scorsi, si inserisce nell’iniziativa Porte Aperte promossa da Federbeton e Aitec in cinque impianti contemporanemente. Federbeton è, in ambito Confindustria, la Federazione di settore delle Associazioni della filiera del cemento (Aitec), del calcestruzzo, dei materiali di base, dei manufatti, componenti e strutture per le costruzioni, delle applicazioni e delle tecnologie ad essa connesse nell'ambito della filiera sopra indicata. I suoi principali obiettivi sono quelli di diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile promuovendo comportamenti virtuosi all’interno della filiera dell’edilizia e sostenere la qualificazione dei processi produttivi, la sicurezza sui luoghi di lavoro e l’innovazione delle pratiche costruttive, contribuendo a ridurre il consumo di risorse naturali non rinnovabili, nel solco della sostenibilità ambientale e dell'efficienza energetica.
La cementeria di Colleferro: 100 anni di storia Sorta nel 1919, la cementeria di Colleferro fu la prima in Italia a essere destinata a produrre leganti idraulici pozzolanici, valorizzando i giacimenti di pozzolana della zona. Il rapido sviluppo dell’attività dello stabilimento portò alla costituzione nel 1921 della “Società italiana per la produzione di calce e cementi di Segni, acquistata nel 1972 da Italcementi, che avviò subito un piano di progressivo ammodernamento e potenziamento dell'impianto. Importanti interventi sono stati realizzati anche negli anni Novanta: la realizzazione di un nuovo capannone insaccamento e spedizione sacchi con due pallettizzatori per rendere più efficiente la consegna dei prodotti alla clientela, la sostituzione con filtri a maniche degli elettrofiltri cotti e dei filtri dei raffreddi forni per contenere le emissioni e la costruzione di un nuovo silo di cemento da 10.000 tonnellate. Nel 1995 la cementeria ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9002. A partire dagli anni 2000, altri rilevanti interventi di ammodernamento hanno riguardato il sito produttivo, tra cui: l'ammodernamento dei filtri e dei forni, l'installazione di un impianto per la riduzione degli ossidi di azoto alle emissioni dei forni, l'installazione del Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni delle linee di cottura. Nel 2005 l’impianto ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 e nel 2010 l’Autorizzazione Integrata Ambientale riesaminata nel corso del 2017.
Oggi la cementeria di Colleferro rappresenta uno dei cardini produttivi dell’Italia centrale nel dispositivo industriale di Italcementi. Sono 116 i dipendenti dello stabilimento di Colleferro, oltre 500 le persone dell’indotto coinvolto nelle attività dell’impianto. Sono 8 i prodotti della cementeria, più di 500 i clienti serviti e 1.500.000 tonnellate la capacità produttiva della cementeria in un anno.