Centri di riabilitazione per carnefici
Proposta per il Lazio di centri di riabilitazione per uomini violenti
“Il numero di donne assassinate nel mondo è purtroppo in costante aumento, il fenomeno del feminicidio rappresenta una piaga sociale che deve essere debellata. Come Regione Lazio, abbiamo il dovere d’intervenire subito portando esempi di legalità nelle scuole e nelle Università del nostro territorio. Se dal punto di vista dell’assistenza verso la vittima di violenza abbiamo compiuto qualche passo in avanti, quasi nulla è stato fatto riguardo al recupero degli uomini violenti. Mentre negli Stati Uniti e in altri paesi europei, a partire dagli anni '80, si sono sviluppati programmi di terapia per aiutare gli uomini a non replicare comportamenti violenti, da questo punto di vista in Italia siamo ancora molto indietro. La nostra idea, proprio per colmare questa mancanza, è quella di creare nel Lazio centri di riabilitazione per gli uomini che a causa di problemi psichici si trasformano in assassini o comunque si macchiano di crimini efferati”.
Così afferma le sue intenzioni l’assessore alle Pari opportunità Concettina Ciminiello, durante il convegno organizzato dall’assessore alle Pari opportunità del VI municipio, Maria Madama.
“Il nostro compito è quello di garantire l’uguaglianza nelle opportunità, il riconoscimento dei diritti di tutti e promuovere interventi di prevenzione, emersione e contrasto del fenomeno della violenza di genere. A tale scopo – ha aggiunto Ciminiello – vogliamo istituire una rete regionale operativa per contrastare il feminicidio. È nostro dovere venire incontro alle tante donne che dopo avere ricevuto assistenza dalle strutture sanitarie vengono spesso lasciate sole e spinte di nuovo tra le braccia dei loro carnefici. Il problema è anche di carattere culturale: per prevenire il feminicidio è necessario diffondere la cultura del rispetto. Stiamo lavorando per portare all’interno delle scuole una giornata della non violenza, perché in questa operazione è necessario partire proprio dalle nuove generazioni.”