«È vietato giocare a pallone». Questo è il messaggio di un cartello affisso dal comune di Cerveteri al cancello del parco pubblico di largo Giordani a Valcanneto, rivolto ai giovani frequentatori abituali. I genitori protestano perché ora i loro figli sono costretti a cercare altri spazi.
Il problema? Troppo rumore e i calci alla palla, considerati pericolosi per i bambini e le mamme con passeggini, che spesso si lamentano. Anche i residenti delle vicinanze si sono più volte rivolti alle forze dell’ordine per denunciare il chiasso eccessivo, arrivando persino a presentare un esposto. Dopo numerosi interventi della polizia locale, si è deciso di vietare il calcio nel parco, impedendo così ai ragazzi di organizzare le loro partite pomeridiane.
Una misura che, secondo il comandante della polizia municipale Cinzia Luchetti, potrebbe essere applicata anche in altri parchi di Cerveteri: «A breve ci sarà un nuovo regolamento che però deve ancora essere redatto per intero. Tra i punti, c’è il divieto di creare disturbo nelle aree vicine a giochi per bambini o a case troppo prossime. I ragazzi dovranno trovare spazi più adatti, che comunque ci sono a Cerveteri».
Non a Valcanneto, però. Il parco di largo Giordani, il più grande della zona, è ora off-limits per chi sogna di imitare giocatori come Dybala o Dia, l’attaccante della Lazio.
La comunità si divide. Alcuni sono favorevoli al divieto, altri no. «Sono senza parole: dove vogliono che vadano questi ragazzini, in mezzo alla strada con il rischio di fare danni alle auto o di essere investiti?», scrive un residente. Cristina, un’altra abitante, ribatte: «Sarà anche esagerato, ma in molti parchi è vietato giocare a pallone. Bisogna essere obiettivi: i più grandi spesso non si rendono conto e tirano pallonate che colpiscono i più piccoli». Le mamme di Valcanneto hanno scritto una lettera al comune di Cerveteri chiedendo di rivedere la decisione.
Silvia, una delle firmatarie, racconta: «Mi sono rivolta al sindaco a nome di altre famiglie. Riteniamo assurdo vietare un gioco sano a dei bambini che non danno fastidio a nessuno. C’è chi filma i ragazzi con il cellulare solo perché la palla cade ogni tanto nel suo giardino e non la restituisce nemmeno. Alcuni genitori non possono permettersi di pagare lo sport ai figli e contano sul parco. Mi auguro che ci sia un ripensamento: molti ragazzi sono già spenti, seduti sulle panchine con il cellulare in mano. Dovremmo evitare questo. Ora, i giovani entrano in altri giardini di Valcanneto, dove ci sono cantieri in corso, rischiando di farsi male».
Il cartello di divieto potrebbe presto apparire in altri parchi, come al Vannini, nella frazione di Cerenova, un’altra zona frequentata da bambini e ragazzi più grandi che giocano a calcio. La questione sembra destinata a far discutere ancora a lungo.
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