“Chi intigna se la sbigna, chi scommette ciarimette”: solo un romano doc conosce il significato di questo proverbio | Pochissimi ci riescono
Ecco cosa significa questo modo di dire romano: è utilissimo tutti i giorni.
In Italia, sebbene la lingua ufficiale sia l’italiano, in molte regioni la lingua dialettale è ancora fortemente radicata nella popolazione, soprattutto di una certa età. Fino a pochi decenni fa, infatti, in molti paesi si parlava solo ed unicamente il dialetto e l’italiano era la lingua della scuola, del lavoro e della formalità ma di certo non della vita quotidiana.
Man mano, la lingua ufficiale ha preso il sopravvento su quella dialettale ed oggi sono pochi i bambini e i ragazzi che sanno parlare bene il proprio dialetto. Molti, infatti, lo capiscono perfettamente quando lo sentono ma poi faticano a parlarlo, poiché ne hanno poche occasioni.
Dei dialetti, però, anche se ne scompare l’uso quotidiano e diffuso, restano i modi di dire e i detti che, in qualche modo, formano ed indentificano quella determinata società. Oggi vi parliamo di un modo di dire romano che, nel giro di poche parole, riesce a veicolare un concetto veramente straordinario: imparalo subito e usalo tutti i giorni.
Cosa significa questo detto
“Chi intigna se la sbigna, chi scommette ciarimette“. Questa è una frase che, a Roma e in generale in molte zone del Lazio, potresti sentire dire in molte occasioni. Per esempio la potresti sentire quando un genitore cerca di convincere il figlio che impegnarsi nello studio ed investire del tempo nella propria istruzione è importante, per la realizzazione personale ed individuale.
Il detto significa questo: chi si ostina la spunta, chi scommette ci rimette. Questo significa che, al di là dell’obiettivo, chiunque si impegni duramente in ciò che fa avrà comunque, prima o poi, un buon risultato. Al contrario, invece, chi cerca di fare il furbo e quindi scommette su un buon risultato, senza però metterci neanche un briciolo di energia per fare sì che questo si concretizzi, c’è molta probabilità che tutto vada in fumo.
Altri modi di dire tutti romani
A Roma sono molti i detti che si possono sentire dire dai cittadini, in diverse occasioni. “Agguantà cor sorcio in bocca“, ad esempio, si riferisce a quando si becca qualcuno con le mani nel sacco, sul fatt. “A ciccio de sellero”, invece, indica una cosa capitata nel momento giusto: il sellero è il sedano e, alla fine del Cinquecento, era una verdura piuttosto rara che veniva considerata una primizia speciale.