Lo diciamo subito. Noi siamo con la ministra Lucia Azzolina. La neo ministra dell'Istruzione avrebbe copiato in almeno cinque passaggi in sua tesi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado. Noi le crediamo, signor ministro, ciecamente. "Non è vero – ha fatto capire infatti Azzolina – non è stato fatto nessun plagio".
E' bene ricordare che ad accusare la ministra di plagio è stato il linguista Massimo Arcangeli in un articolo pubblicato su Repubblica, Le regole accademiche per la stesura di tesi e articoli scientifici prevedono che ogni tipo di citazione – anche quelle a opere proprie – venga indicata esplicitamente nel testo, che deve essere corredato da una bibliografia che renda facilmente rintracciabili i passaggi citati. Se queste indicazioni mancano (spiega bene il Post in un suo articolo) il testo citato può essere scambiato come prodotto dell’autore della tesi o dell’articolo e in questi casi si parla di plagio. I passaggi copiati individuati nella tesi di Azzolina, ha scritto Arcangeli, non sono però indicati come tali.
Mimistro anche se fosse, chi non copia nulla non produce nulla (citazione).
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