L'Amore… già, l'Amore. Quello con la maiuscola che non conosce ostacoli, che ti prende, ti stordisce, ti ammalia… ti sfinisce. “Sorprendente”.
Ecco, forse è questo che i colleghi della stampa hanno pensato durante la visione della pellicola di Graziano Salvadori. Un toscanaccio purosangue che aveva imperversato nelle reti televisive firmate Rai e Mediaset con il suo tipico piglio comico e ironico e quegli occhi inconfondibili velati di malinconia.
Stavolta, il toscanaccio, ha voluto fare di più. Si è rimesso in gioco, ci ha messo tutto se stesso, ha raccontato l'Amore.
E allora, ecco il Graziano che non ti aspetti, fuori dai soliti schemi cui ci avevano abituato suoi conterranei del calibro di Panariello, Conti, Pieraccioni perchè il suo è un film “toscano” doc, è vero, ma la semplicità che si respira durante la visione, è più difficile di quanto possa sembrare perché, se si parla d'amore, niente viene regalato, tutto è conquista, lotta, giorno dopo giorno.
Non è stato facile, parafrasando il titolo del film, entrare nelle intenzioni del regista, almeno nei primi minuti della proiezione. E' un film, come ho detto a Graziano durante la conferenza che ha seguito la proiezione, delicato, intimo. Il rapporto di amore e amicizia tra le due coppie protagoniste della pellicola è vero e condito di battute ed episodi che raccontano anche qualcosa di noi stessi. Il ritorno a casa insieme, la routine quotidiana fino ad arrivare al gioco della passione improvvisa, il desiderio di “qualcosa” in più, coinvolgono lo spettatore.
Sono frammenti di vita che abbiamo vissuto tutti e poco importa se le coppie del film non rientrano nei canoni cui siamo abituati, l'amore, quello vero, quello che ha voluto dipingere Salvadori, è più forte di canoni, di pettegolezzi, delle difficoltà. Capita, a volte, possa essere più forte dell'amore stesso.
E adesso la trama. Un meraviglioso, intenso, Novello Novelli e un particolare pranzo di Natale aprono e chiudono il film dove, insieme a Graziano ci sono Niki Giustini, Katia Beni, Beatrice Maestrini, Alessandro Paci e, presente anche alla proiezione di Roma, Cristina De Pin.
Sorprendentemente azzeccata la soundtrack affidata ai Big Ones, rock band italiana che spazia da riff graffianti alla ballad con grande naturalezza così che il film sia anche da ascoltare.
Lo so, la trama che ho raccontato non è abbastanza ma “Sarebbe stato facile” l'avessi messa giù tutta, non vi pare?
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