L'8 ottobre esce al cinema "Much Loved", il nuovo film del regista franco-marocchino Nabil Ayouch. Questo film è stato girato in Marocco ma lì non potrà essere visto. I censori ne hanno vietato l'uscita. Perché? Perché "Much Loved" mette a nudo molte verità scomode. Nel film si parla liberamente di prostituzione, di omosessualità, della miseria in cui vivono i veri marocchini, cioè la maggior parte della popolazione. Soprattutto si vede come le riforme introdotte più di quindici anni fa dalla monarchia hanno dato vita a una modernizzazione "di facciata", non di sostanza. "Una modernizzazione valida solo tra le élite delle grandi città", precisa il regista, che e' nato in Francia da padre marocchino e madre ebrea francese e che a vent'anni si è trasferito in Marocco alla scoperta delle sue origini, "Fuori dalle élite cittadine, il Marocco resta un paese profondamente tradizionale, dove la povertà e l'ignoranza impediscono ogni cambiamento di mentalità". Il film è stato girato a Marrakech che, con Casablanca, e' una delle capitali della prostituzione marocchina. "Il sesso in Marocco e' un tabù, e' ancora impossibile manifestare liberamente i propri sentimenti, sia in pubblico che in privato" dice Ayouch "per Much Loved ho intervistato quasi duecento prostitute che, per la società marocchina, ufficialmente non esistono. Invece in loro ho scoperto un animo combattivo e indipendente". Ed e' proprio questo l'argomento del film che dà più fastidio. Le protagoniste sono quattro ragazze che fanno le prostitute per scelta. Per soldi. Per emanciparsi. Per essere libere. Provengono tutte dalla provincia, sono cresciute in famiglie povere. A vent'anni si ritrovano a mantenere genitori apatici e rassegnati, fidanzati disoccupati e drogati, figli a cui devono badare da sole. Le famiglie le hanno cresciute con la consapevolezza di valere poco, sicuramente meno degli uomini. E loro, contando solamente sulla loro giovinezza e sulla loro testardaggine, trovano nella prostituzione la loro libertà ed emancipazione. Diventano donne forti, lontane anni luce dalla durezza dei loro padri e dalla tristezza delle loro madri. Nabil Ayouch ha utilizzato attori non professionisti. Appena terminate le riprese, ha postato alcune scene su YouTube. Sono state viste in pochissimo tempo da sette milioni di persone. "Much Loved" non è il primo film a creargli problemi. Il regista vive sotto scorta dal 2012, da quando girò "Cavalli di Dio", film dove mostrava il contesto sociale in cui sono cresciuti i giovani kamikaze che si fecero esplodere, il 16 maggio 2003, in varie zone di Casablanca, causando 41 morti e centinaia di feriti. Sia Ayouch sia gli attori, per "Much Loved", hanno ricevuto minacce di morte.
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