Cirinnà: Senza stranieri la mia azienda sarebbe chiusa, l’Italia morta
“La mia cameriera filippina sta da me da 22 anni, le sue bimbe non hanno diritti, devono aspettare i 18 anni per diventare cittadini italiani”
Monica Cirinnà è intervenuta questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.
La senatrice dem ha parlato di Salvini: "Non è un personaggio autorevole, è solo uno che parlando alla pancia spaventa i più deboli e fa credere a qualcuno di ottenere più diritti. Io faccio agricoltura, sono una imprenditrice agricola, la mia azienda agricola senza immigrati sarebbe fallita. Ci sono solo gli stranieri che vengono a lavorare in agricoltura, ci sono solo i rumeni, gli albanesi, gli ungheresi. Io mi rivolgo alle lavorative dei lavoratori, c'è chi viene a raccogliere l'uva, chi viene a raccogliere le olive.
Non ho trovato un italiano in Toscana che vuole venire a fare questi lavori. Eppure l'ho cercato, eccome se l'ho cercato. Senza stranieri questo Paese muore. Dal punto di vista del lavoro, dei contributi e di natalità. E il Ministro Fontana si occupi anche di quei bambini che vivono nel nostro Paese senza avere diritti. La mia cameriera filippina sta da me da 22 anni, ha fatto 2 bimbe, le sue bimbe non hanno diritti, devono aspettare i 18 anni per diventare cittadini italiani. Non normale".
Sul decreto dignità: "Gli cambierei nome. Non è che i cittadini non hanno la loro dignità. La dignità di ognuno di noi sta nell'essere cittadini. Poi mi sembra che l'Istat e tutti i nostri soggetti di indicatori economici dicono che il lavoro è in grande ripresa nel nostro Paese. Quello che è previsto in questo decreto porterà soltanto dei problemi".