Cisterna, In 15mila per l’ultimo saluto alle piccole Alessia e Martina
Una città muta e raccolta, nessuna contestazione in chiesa, ma solo grande dolore ed emozione
Cisterna di Latina, oggi, per circa due ore, si è fermata. Il centro urbano è rimasto immobile, con marciapiedi e strade vuoti, negozi chiusi. L’intera comunità ha osservato il lutto cittadino, proclamato dal Commissario Straordinario Monica Ferrara Minolfi, come momento di raccoglimento, preghiera e dimostrazione di vicinanza alle piccole Alessia e Martina Capasso.
I feretri hanno lasciato il cimitero comunale alle 10,30 attraversando Corso della Repubblica con tutte le serrande dei negozi abbassate, poi via Monti Lepini per essere accolti in un scroscio di applausi dalle migliaia di persone che da oltre un’ora avevano affollato l’interno della chiesa San Valentino e l’area antistante.
Ancora un volta, dopo la fiaccolata di domenica scorsa, Cisterna – erano rappresentante con i loro sindaci anche le comunità di Cori, Norma e Rocca Massima – ha manifestato, in maniera massiccia, silenziosa e composta, tutto il suo dolore per questo assurdo dramma.
Tante le autorità militari e civili presenti tra cui il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri gen. Corpo d'Armata Giovanni Nistri, il Comandante Interregionale Carabinieri gen. Corpo d'Armata Ilio Ciceri, il Comandante regionale dei Carabinieri gen. Andrea Rispoli, il Comandante provinciale col. Gabriele Vitagliano, il Prefetto Maria Rosa Trio, il Questore di Latina Carmine Belfiore, il Commissario Straordinario di Cisterna.
Presenti anche l’amministratore delegato e i vertici della Findus italiana – dove lavora Antonietta Gargiulo, la mamma tuttora ricoverata all’ospedale San Camillo di Roma – che per l’intera giornata ha sospeso la produzione nello stabilimento di Cisterna di Latina.
Numerosi i cittadini – si stima in tutto circa 15mila – e i bambini, in particolare i compagni di classe di Martina e Alessia, che hanno indossato una t-shirt bianca con un cuore disegnato sopra.
“È con grande emozione che oggi, a nome di tutti – ha detto Don Livio –, do l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute ed amate. Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 Maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina, a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito? Alessia e Martina ora vivono nel Signore”.
“Sento forte il bisogno di esprimervi una vicinanza affettuosa e commossa – ha detto Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia nel suo intervento a nome, in particolare, dell’Arma dei Carabinieri – Oggi, è il momento della preghiera, del silenzio. E’ il momento immergerci nel mistero insondabile del perdono e della misericordia, di avvolgere con un abbraccio la nostra Antonietta”.
All’uscita delle due bare bianche, portate dai volontari della confraternita di San Rocco, il cielo si è puntellato di migliaia di palloncini bianchi e rosa, mentre il comitato spontaneo per Alessia e Martina ha liberato due colombe e fatto suonare le note del brano “Sta passando novembre (è per te)” di Eros Ramazzotti dal quale è stato estratto la frase “Solo che non doveva andar così, solo che tutti ora siamo un po' più soli qui” riportata su uno striscione lungo 14 metri con dietro fumogeni di colore bianco e rosa provocando momenti di grande emozione.
L’ennesimo prolungato scroscio di applausi ha dato l’ultimo saluto alle due sorelle prima di tornare nuovamente al Cimitero per la tumulazione. (Foto di repertorio)