Città della cultura 2020. Segni, presentato il progetto “Una Montagna di sensi”
Progetto nato dalla Compagnia dei Lepini e dagli amministratori di 20 Comuni
È stato presentato venerdì scorso, all’interno degli spazi messi a disposizione dall’Hotel La Pace a Segni, il progetto che concorrerà al bando regionale “Città della cultura 2020”.
Città della Cultura della Regione Lazio
La Regione Lazio dal 2017 ha istituito il titolo Città della Cultura del Lazio, sul modello delle esperienze delle Capitali della cultura, europea e nazionale, per stimolare il territorio regionale a valorizzare il proprio patrimonio culturale. Il conferimento annuale del titolo di “Città della Cultura della Regione Lazio” si rivolge ai comuni del Lazio, in forma singola o associata e alle unioni di comuni. Questo titolo si propone di stimolare le città a considerare lo sviluppo culturale come elemento essenziale della crescita economica e della coesione sociale della propria comunità, a valorizzare i beni culturali e paesaggistici, a promuovere lo sviluppo di imprenditoria nel settore culturale e creativo, a migliorare l’offerta culturale, a incrementare i servizi rivolti ai turisti, a favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana e dei territori e a promuovere una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica. Il titolo di “Città della Cultura della Regione Lazio 2019” con il relativo contributo di € 100.000 è stato assegnato ai Comuni di San Felice Circeo, nella qualità di capofila, Ponza e Ventotene grazie al progetto “Il mare di Circe – Narrazioni e mito”. Fino al giorno 7 ottobre 2019 si potevano inviare le proposte di partecipazione all’avviso per il conferimento del titolo “Città della Cultura della Regione Lazio 2020”.
Lepini, una montagna di sensi
La montagna dei sensi, intesa sia come significati che come percezioni fisiche, è il presupposto che ha dato vita al progetto realizzato dall’architetto Emanuela Todini dello Studio 21 snc di Lisa Tavarnesi e Alessandro Dei, i cui dettagli sono stati resi noti nel corso di una conferenza cui hanno preso parte gli stessi progettisti, la Compagnia dei Lepini e diversi amministratori dei 20 Comuni (Artena, Bassino, Carpineto Romano, Cori, Gorga, Maenza, Montelanico, Norma, Priverno, Prossedi, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci, Roccagorga, Segni, Semoneta, Sezze, Sonnino), che hanno aderito al progetto, capeggiati in questa occasione da quello di Segni. È stato proprio il primo cittadino del Comune lepino, Piero Cascioli, sul versante romano a introdurre la manifestazione, sottolineando la bontà delle idee presentate nei confronti del bando regionale, dicendosi fiero di rappresentare questa vasta fetta di territorio che insiste su 3 province. Il minimo comun denominatore da cui partire per comprendere appieno il sistema che essi rappresentano è la montagna e non solo nell’accezione geologica e morfologica del termine ma in quella più profonda della cultura che essa rispecchia. “Le comunità dei Lepini – si legge nell’abstract del progetto – da sempre vivono in forte simbiosi con la montagna e ne costituiscono l’anima pulsante. Sono un sistema in perfetto equilibrio con la natura dei luoghi, la storia dei centri, la tradizione dei riti, l’identità univoca. È il sistema che pensa”.
Le città lepine, una serie di peculiari caratteristiche: geografiche, territoriali, ma anche culturali e sociali
Percorsi, manifestazioni all’insegna della Biodiversità, del paesaggio, della tradizione e festival all’insegna dei cinque sensi sono le basi portanti di un progetto particolarmente articolato che farà leva anche su un piano della comunicazione integrata e multicanale, che prevede landing page e calendario unico delle iniziative, una campagna pubblicitaria che si rivolgerà ai canali social, alle nuove forme di comunicazione e si concentrerà anche su un concorso fotografico. Soddisfazione al termine della presentazione è stata espressa dal presidente della Compagnia Quirino Briganti, che ha affermato: “Abbiamo scelto di partecipare a questo bando, in questa occasione puntando su una serie di nostre peculiari caratteristiche, geografiche, territoriali, ma anche culturali e sociali. L’idea è stata accolta da 20 Comuni e sostenuta dalle rispettive Comunità Montane e crediamo fortemente che nelle nostre zone possano esserci ancora enormi potenzialità di sviluppo che ci potrebbero permettere, in questo caso partendo dalla montagna, di inserirci nel mercato turistico offrendo ai visitatori le nostre tipicità”.