Città Universitaria La Sapienza Bruno Canino torna dopo sessant’anni
Bruno Canino è una parte importante della musica del nostro tempo: festeggia ora i sessant’anni dal suo debutto alla IUC e il suo centesimo concerto con l’istituzione
Bruno Canino ha debuttato alla IUC il 14 marzo 1959, come solista di un’orchestra di giovanissimi, fondata e diretta da un altro giovane debuttante a Roma, il venticinquenne Claudio Abbado.
Da allora è tornato alla IUC moltissime volte e ora festeggia contemporaneamente i sessant’anni dal suo debutto all’Aula Magna e il suo centesimo (!) concerto alla IUC. Questo evento festoso, che può ben dirsi storico, si svolgerà sabato 30 marzo 2019 alle 17.30 (Aula Magna della Sapienza, Città Universitaria, Piazzale Aldo Moro 5).
Dal suo enorme repertorio Canino ha scelto per l’occasione tre compositori del periodo classico, ovvero Haydn, Mozart e Clementi, e quattro musicisti americani dall’Ottocento ai nostri giorni, Gottschalk, Copland, Cage e Corea.
Ha suonato come solista nelle principali sale da concerto e festival d’Europa, America, Australia, Russia, Giappone e Cina, sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio e Boulez, con orchestre quali la Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra e Orchestre National de France.
Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, collaborando con i maggiori musicisti del nostro tempo, tra cui Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono e Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito le opere in prima esecuzione.
Il programma scelto da Bruno Canino per celebrare i suoi sessant’anni con la IUC riflette la vastità dei suoi interessi. La prima parte è dedicata alla musica della fine del Settecento, con la Sonata in mi maggiore Hob XVI:13 di Joseph Haydn, la Sonata n. 9 in re maggiore K 311 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sonata in si bemolle maggiore op. 24 n. 2 del romano Muzio Clementi, di cui Mozart riprese il tema iniziale (possiamo pure dire che lo copiò letteralmente) per inserirlo nell’ouverture del suo Flauto magico.
Nella seconda parte del concerto Canino presenta una panoramica della musica americana dall’Ottocento ad oggi. Inizia con Le Bananier e Union, due brani del primo compositore statunitense di un certo rilievo, Louis Moreau Gottschalk, che fu molto popolare alla sua epoca e utilizzò spesso ritmi e melodie del folclore americano.
John Cage è tra i compositori più originali e più geniali dell’avanguardia musicale della seconda metà del Novecento: Canino ha scelto il suo ottavo Etude Australe, composto riportando sul pentagramma la mappa delle stelle dell’emisfero australe. Si conclude con nove dei Children's Songs composti nel 1984 da Chick Corea, un grande del jazz dei nostri giorni.
Sabato 30 marzo 2019. ore 17.30
Bruno Canino pianoforte
60 anni con la IUC
Haydn Sonata in mi maggiore Hob XVI:13
Mozart Sonata n. 9 in re maggiore K 311
Clementi Sonata in si bemolle maggiore op. 24 n. 2
Gottschalk Le Bananier op. 5
Gottschalk Union op. 48
Copland Four Piano Blues
Cage Etude Australe VIII
Corea Nove brani da Children’s Songs (nn. 14, 2, 3, 12, 6, 5, 11, 19, 18)
Ufficio Stampa dell'Istituzione Universitaria dei Concerti:
Mauro Mariani
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