Tra i boschi tra Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere, gruppi di persone incappucciate minacciano chiunque si avvicini a determinate zone per fare una passeggiata o cercare funghi. In queste aree, che proliferano sempre più a macchia di leopardo, si è instaurato un vero e proprio mercato della droga, attivo giorno e notte.
La vendita di cocaina e hashish viene gestita principalmente da individui di origine nordafricana e dell’est Europa, spesso armati di machete e nascosti nei boschi con il volto coperto da passamontagna. Gli acquirenti possono facilmente avvicinarsi alla vedetta di turno e, in pochi minuti, ottenere la droga richiesta. Il fenomeno, sebbene già noto, era stato temporaneamente debellato da un’operazione dei carabinieri nel dicembre 2023. In quell’occasione, una trentina di carabinieri della compagnia di Civitavecchia, guidati dal capitano Mattia Bologna e dal luogotenente Giuliano Mangoni, avevano circondato la zona boschiva sopra la cava dei Sassicari, smantellando una vera e propria piazza di spaccio. Tuttavia, il traffico è tornato più attivo che mai e si sta espandendo in altre aree, diventando una minaccia per chi frequenta i boschi.
Le aggressioni sono ormai all’ordine del giorno: i malcapitati, spesso cercatori di funghi o famiglie, vengono minacciati con lanci di bottiglie e sassi, e in alcuni casi persino con machete. La denuncia di queste violenze arriva dall’associazione Bioma, che ha raccolto decine di segnalazioni. “Abbiamo ricevuto oltre dieci segnalazioni solamente in località Sbroccati, nell’area boschiva tra Tolfa e Allumiere – affermano dall’associazione –. Le persone vengono minacciate e aggredite se si avvicinano troppo alle zone presidiate dagli spacciatori. Se non si allontanano immediatamente, scatta l’aggressione. Non possiamo continuare a ignorare questa situazione”.
In alcuni casi, i malcapitati hanno scambiato gli spacciatori per cacciatori o cercatori di funghi, provocando accese discussioni che sono poi degenerate in violenze. “La situazione è sempre più fuori controllo”, continuano dall’associazione Bioma. “Chi sa deve intervenire al più presto. O vogliamo aspettare che uno di questi episodi finisca nel peggiore dei modi?”.
L’appello dell’associazione è chiaro: è necessario agire subito, prima che la situazione sfugga completamente di mano e si verifichino tragedie irreparabili.
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