Civitavecchia, cocaina dalla Spagna per 10 milioni: arrestato l’autista

L’operazione è avvenuta nel tardo pomeriggio di mercoledì al porto. Si tratta di 87 chili di droga, da capirne la destinazione

Porto di Civitavecchia in una fotografia aerea

Porto di Civitavecchia, veduta aerea

La tensione palpabile di un autista spagnolo, alla guida di un tir appena sbarcato da un traghetto proveniente da Barcellona, ha attirato l’attenzione degli agenti della Polizia di frontiera marittima di Civitavecchia. È bastato poco per scoprire che quell’uomo nascondeva un carico ben più prezioso della merce che dichiarava: 87 chili di cocaina purissima, pronti per inondare il mercato italiano. Un bottino dal valore stimato di circa 10 milioni di euro, potenzialmente molto di più con il frazionamento in dosi destinate alla vendita al dettaglio.

Il cane Eviva decisivo nell’operazione antidroga

L’operazione, coordinata dalla dirigente del reparto, il vice questore Giorgia Iafrate, rappresenta uno dei maggiori sequestri dell’anno nel Lazio e a livello nazionale. Oltre al sequestro, gli agenti hanno proceduto all’arresto dell’autista, ora accusato di traffico internazionale di stupefacenti.

L’operazione è stata condotta sotto la supervisione del procuratore capo di Civitavecchia, Alberto Liguori, e del pubblico ministero Martina Frattin. Gli investigatori hanno individuato il tir spagnolo tra i tanti veicoli parcheggiati nel garage del traghetto. Tuttavia, prima di agire, hanno dovuto attendere lo sbarco di numerosi altri mezzi, evitando di destare sospetti.

A fare la differenza è stato Eviva, il cane antidroga, il cui fiuto ha immediatamente indirizzato gli agenti verso il tir sospetto. Il vero ostacolo, però, è stato localizzare il nascondiglio della droga su un mezzo pesante carico di materiale di cancelleria apparentemente innocuo. L’autista, con un atteggiamento di totale chiusura, ha cercato di complicare le operazioni.

Avviati accertamenti approfonditi

Durante l’ispezione dell’abitacolo del tir, due elementi fuori posto hanno attirato l’attenzione: la presenza di due telecomandi, simili a quelli per l’apertura dei cancelli, e un fusibile mancante nella scatola elettrica del veicolo. Gli agenti hanno deciso di inserire un fusibile nel posto vuoto e di azionare i telecomandi, così i sedili della cabina si sono sollevati, rivelando un doppio fondo abilmente costruito e praticamente invisibile. Dentro, stipati in modo meticoloso, c’erano 79 panetti di cocaina sigillati ermeticamente.

L’autista, ora detenuto nel carcere di borgata Aurelia, è un cittadino spagnolo, incensurato, impiegato presso una ditta di trasporti iberica. Comparirà nei prossimi giorni davanti al giudice per la convalida dell’arresto e rischia una condanna molto severa.

Nel frattempo, le indagini si concentrano sulla provenienza dello stupefacente. Non è escluso che la droga fosse destinata al mercato romano, ma gli inquirenti ipotizzano che potesse essere trasferita successivamente in altre regioni o persino all’estero. Sono stati avviati accertamenti approfonditi per ricostruire la filiera di questo traffico internazionale, cercando di individuare eventuali complici e canali logistici utilizzati.