Civitavecchia. Terra etrusca e ingegneria romana, fino alla pasta locale

Civitavecchia, l’antico porto voluto dall’imperatore Traiano, il lazzaretto medievale e la cinta muraria del Vanvitelli

Civitavecchia

Civitavecchia (Rm)

Civitavecchia è una grande città affacciata sul mar Tirreno in un territorio dominato per secoli dagli Etruschi. Ma la sua storia è legata a quella del suo porto, ossia alla difesa e al commercio della città di Roma. Era chiamata Centumcellae per le numerose insenature del litorale scoglioso che potevano offrire riparo alle navi.

Il porto antico di Civitavecchia voluto dall’imperatore Traiano


Il porto antico di Civitavecchia fu costruito per volere dell‘imperatore Traiano intorno al 100 DC con l’idea di dotare Roma di un altro approdo sicuro.

Venne incaricato l’architetto Apollodoro che realizzò un grande bacino quasi circolare, di circa 500 metri, due grandi moli e un’isola artificiale protesa in mare a protezione del bacino.
Con i Romani la città assunse notevole importanza e ne sono testimonianza le Terme Taurine e quelle della Ficoncella.

Nel VIII secolo, Civitavecchia passò sotto il governo dei papi per fronteggiare i Saraceni che nell’828 la occuparono e la distrussero. I fuoriusciti dalla città costruirono borghi nei boschi della Tolfa.
Solo intorno al 1000 la città tornò sotto il controllo papale e venne ripopolata. Intorno al 1500, poi, venne risistemato il porto costruendo la Rocca e il Forte Michelangelo (iniziato da Bramante e forse finito da Michelangelo) sopra precedenti edifici romani. Qui ha soggiornato anche Leonardo da Vinci che venne per studiare la grandezza dell’ingegneria romana.

Civitavecchia, il faro e la cinta muraria


Nel 1608 venne costruito il faro di 31 metri e nel 1659 Bernini iniziò l’arsenale, poi tutto fu compreso in una cinta muraria merlata con la famosa fontana del Vanvitelli.


Nella parte sinistra del porto si può riconoscere ancora l’antica architettura romana. Mentre al termine del molo si trova il Lazzaretto utilizzato durante il medioevo per i malati di peste. La struttura del molo è uno dei capolavori dell’ingegneria dei romani (che forse avevano ereditato dagli etruschi che abitavano questa terra prima di loro).
Si possono notare tanti archi, quasi fosse un antico acquedotto interrato, che permettevano di mantenere il collegamento fra l’acqua del porto e l’acqua del mare per evitare l’interramento del porto. In questo modo si manteneva pulito il fondale e si evitava il bisogno di continua manutenzione.


Alcune di queste strutture del porto antico sono andate distrutte dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Il porto nuovo si è poi inserito in parte sulla parte destra dell’antico porto romano.
È stato costruito poi il Porto Turistico Riva di Traiano per gli appassionati di nautica. Esso può ospitare oltre 1000 imbarcazioni, è attrezzato con tutti i servizi e organizza regate nazionali e internazionali, corsi sub ed altre attività sportive.


La patrona è Santa Fermina, una martire cristiana protettrice dei naviganti la cui prima cappella si trova nelle fondazioni romane all’interno del Forte Michelangelo.

Gli antichi grani e il miracolo da Medjugorie

Tra i prodotti del territorio, da menzionare la pasta locale con grani antichi coltivati nella vicina zona di Tolfa e Tarquinia condita anche con i pomodori penduli di Civitavecchia. Questi vengono conservati per mesi stesi su fili e che racchiudono il sapore del mare e della terra.


Nel 1995 è accaduto un particolare evento di natura inspiegabile. In occasione della Festa della Presentazione di Gesù al Tempio e della Purificazione di Maria, una piccola statua della Madonna proveniente da Medjugorie, cominciò a piangere sangue.

Claudia Bettiol

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