Clan Spada di Ostia, la Cassazione conferma l’accusa: è mafia
Disposto inoltre un nuovo processo per l’omicidio di due esponenti di un clan rivale
La prima sezione penale della Corte di Cassazione conferma l’associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada di Ostia, nell’ambito del maxi processo contro i 17 membri dell’organizzazione criminale del litorale romano. I giudici hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Birritteri.
La Cassazione conferma: Clan Spada è mafia
Inoltre, i giudici della suprema Corte con la sentenza pronunciata il 13 gennaio 2021 hanno disposto anche un nuovo processo d’Appello per il duplice omicidio di due esponenti di un clan rivale: Giovanni Galleoni detto “Baficchio” e Francesco Antonini detto “Sorcanera”, avvenuto il 22 novembre del 2011 nel centro di Ostia.
Il processo d’appello bis riguarderà Roberto Spada, già condannato in via definitiva a 6 anni per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi, Ottavio Spada, detto Marco, e Carmine Spada. I ricorsi degli altri imputati sono stati dichiarati inammissibili.
Il processo nasce dall’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Roma, coordinata dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò e dal pm Mario Palazzi, che aveva portato il 25 gennaio del 2018 all’operazione “Eclissi” con gli arresti eseguiti dai carabinieri e dai poliziotti della Squadra mobile. Il 12 gennaio dello scorso anno i giudici della prima Corte d’Assise d’Appello di Roma avevano confermato l’associazione per delinquere di stampo mafioso e le condanne per i 17 imputati con oltre 150 anni di carcere.
Il commento del presidente Cioffredi e di Raggi
“La sentenza della Cassazione riconosce il reato di associazione mafiosa per il clan Spada e conferma il robusto impianto accusatorio della Direzione Distrettuale Antimafia e il lavoro prezioso della Squadra Mobile della Questura di Roma e del Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Ostia con l’Operazione Eclisse del 25 gennaio del 2018. Una sentenza che rafforza la fiducia dei cittadini nello Stato e conferma che le mafie non sono invincibili”. Così in una nota Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio.
“Il clan Spada è mafia. Lo conferma una sentenza della Cassazione. Sempre al fianco dei cittadini onesti nella lotta alla mafia. Il nome dei romani non è Casamonica; non è Spada; non è Di Silvio; e non è Marando. Il nostro nome è Roma”. Così in un tweet la consigliera capitolina del M5s Virginia Raggi.