Clima e coronavirus, nella fase 2 tira già una brutta aria
Dopo la tregua dovuta al lockdown, ripartono le farneticazioni ambientaliste. Che trovano sponda, ahinoi, anche presso il Premier Conte
Test per l’esame di giornalismo su clima e coronavirus. Il candidato consideri che:
a) Greta Thunberg è stata inserita dalla CNN nel proprio team di esperti sul Covid-19 comprendente medici e scienziati. E niente, questa fa già abbastanza ridere di suo.
b) Il periodo di lockdown ha fatto diminuire l’inquinamento da polveri sottili in varie metropoli mondiali. Non però a Roma, dove al contrario si era registrato un aumento del 30%. Certo che il sindaco Virginia Raggi non ne combina una giusta!
c) A proposito di inquinamento, in tutta Italia si registrano fortissimi disagi e code chilometriche per accedere ai mezzi pubblici. Merito (si fa per dire) delle norme sul distanziamento sociale che hanno imposto, come minimo, il dimezzamento dei posti. È ciò che il Governo ha chiamato autobonus.
Clima e coronavirus, ripartono i vaneggiamenti
d) Frattanto, sedicenti esperti farneticano di emergenza climatica perché a maggio fa caldo «e le temperature sono destinate a salire nei mesi di luglio e agosto». Chissà quando si accorgeranno che a novembre fa freddo e il termometro cala a dicembre e gennaio.
e) Alcune associazioni ambientaliste radicali hanno lanciato la campagna europea Stop Global Warming per contrastare un fenomeno inesistente come i cambiamenti climatici di origine antropica. È proprio vero che bisogna porre un freno alle ecoballe.
Ciò posto, spieghi il candidato se, quando il bi-Premier Giuseppe Conte ha detto di volere «un’Italia più verde», abbia fatto sfoggio della sua tipica modestia. Evitando di vantarsi del fatto che, negli ultimi due mesi, ha già ottenuto di portare l’Italia al verde.