“Con ‘una importantissima delibera’, l‘Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione accoglie l’esposto presentato dal Codacons contro “la disastrosa gestione della raccolta rifiuti nella capitale. L’Anac bacchetta il Comune di Roma e la Regione Lazio, ritenuti responsabili di una carente programmazione del servizio”. Così in una nota il Codacons.
“La decisione dell’Anac assume enorme importanza perché riconosce le carenze dell’amministrazione comunale e regionale e quelle dell’Ama. Comune, Regione e Ama responsabili della disastrosa gestione dei rifiuti, che si è pesantemente aggravata sotto la giunta Raggi”, afferma Carlo Rienzi, presidente Codacons.
Tale delibera spiana dunque la strada alle richieste di rimborso della Tari per quegli utenti che vivono in zone della città dove il servizio di raccolta dei rifiuti avviene in modo inadeguato e discontinuo, e che possono ora far valere i rilievi dell’Autorità nelle loro legittime richieste”.
‘Con esposto il CODACONS segnala la persistenza di una situazione emergenziale nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nella città di Roma capitale.
In particolare, si evidenzia la sussistenza di gravi criticità nella gestione del suddetto servizio idonee a produrre rischi per la salute delle persone e dell’ambiente‘, si legge nella delibera dell’Anac n. 888 depositata il 28 ottobre.
‘Da quanto confluito in atti sono emerse possibili carenze nelle attività di programmazione dei servizi di raccolta e di gestione dei rifiuti da parte del Comune di Roma, nonché possibili disservizi imputabili ad Ama s.p.a., pertanto si è ritenuto di dover acquisire ulteriori e più puntuali informazioni in relazione alle citate anomalie.
La gestione dei rifiuti urbani nel territorio di Roma Capitale è caratterizzata da una fragilità impiantistica che espone periodicamente il sistema a crisi che si ripercuotono, a monte, sull’attività di raccolta’, accusa l’Anac nella sua delibera.
‘Venendo al caso in esame, le criticità riscontrate nella gestione Il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nel territorio di Roma Capitale devono ritenersi presumibilmente connesse ad una carente attività di programmazione a monte del servizio stesso, relativamente alle infrastrutture deputate al trattamento dei rifiuti.
Dalla documentazione acquisita, infatti, sembra emergere una grave fragilità impiantistica che, in quanto tale, rischia di esporre periodicamente il sistema a crisi che si ripercuotono, a monte, sulla raccolta(…)
È da ritenere dunque che, sebbene l’attuale situazione di gestione dei rifiuti sia imputabile tendenzialmente ad eventi di forza maggiore – consistenti nella inutilizzabilità di impianti di trattamento che in origine erano disponibili ed operativi – tale criticità sarebbe potuta essere scongiurata attraverso una più attenta programmazione a livello regionale e comunale del servizio stesso, che fosse in grado – ricorda in conclusione la nota – di ipotizzare soluzioni alternative per assicurare il regolare svolgimento del servizio anche in presenza di accadimenti (come l’indisponibilità di impianti di trattamento) improvvisi ma non del tutto imprevedibili’. (Com/Sim/ Dire)
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