Codice appalti, Simoncini: “Indispensabile formare i dipendenti pubblici”
L’urbanista Sandro Simoncini è convinto che oltre a una semplificazione della normativa “Occorra investire nella formazione del personale comunale”
Codice appalti. Se i dati dicono che dall’entrata in vigore del codice degli appalti si sono aperti più cantieri, non si capisce come mai l’Italia soffra ancora di una crisi importante sul versante delle infrastrutture. Secondo Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, nel nostro Paese le grandi opere che sono rimaste ferme sono quelle partite con la legge obiettivo che prevedeva di fare presto.
Eppure come sostiene l’urbanista, Sandro Simoncini, c’è molto da fare: oltre a una semplificazione della normativa “occorre investire nella formazione del personale comunale che di fronte a un appalto, non solo non sa che pesci prendere, ma spesso assume decisioni sbagliate come dimostrano i milioni di ricorsi. Una sospensione sarebbe auspicabile, se non altro per dare il tempo alle Amministrazioni locali di essere in grado di fornire risposte certe e immediate”.
Per Simoncini non si può prescindere dalla formazione in quanto “la normativa così com’è lascia alle amministrazioni locali un’ampia discrezionalità che di fatto si traduce in mancanza di regole chiare. Per non parlare delle difficoltà di una piccola impresa, costretta a sostenere i costi di un ufficio gare anche per partecipare a bandi con importi sotto i 10mila euro”.
Intanto l’Autorità anticorruzione ha proposto una velocizzazione delle procedure di gara per dare una spinta alla ripresa economica. Il punto qualificante della proposta sta nella piena digitalizzazione delle gare con conseguenti vantaggi in termini di semplificazioni per la trasparenza, maggiore controllo, tracciabilità delle operazione di gara, tutela della concorrenza e una garanzia massima dell’inviolabilità e segretezza delle offerte.
Remo Bulgari
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