Colleferro, Consorzio Minerva trasparenza e legalità
Riceviamo e Pubblichiamo: “Il lupo perde il pelo non il vizio”
Abbiamo appreso della nomina del nuovo Amministratore unico del Consorzio Minerva a seguito del recente bando pubblicato sul sito istituzionale il 30/5/2019 (soci i Comuni di Colleferro, Labico, Genazzano, Nemi, Gavignano, Gorga, mentre Carpineto Romano in fase di rinnovo del Consiglio comunale non ha potuto partecipare). La vicenda Minerva continua ad essere gestita con scarsa chiarezza, trasparenza e legalità, come appare sia dalle modalità di pubblicità tenute, sia dalle difformità tra i 2 bandi, quello del 2018 e l’attuale, volte a far partecipare candidati meno competenti rispetto a quello precedente.
Alla luce delle dimissioni dell’Amministratore unico, la nomina del reggente e l’incarico a Ciaccio, comunicate informalmente, è stato perso quasi un anno in atti burocratici, sulla base poi di un bando meno qualificato. La figura nominata oggi, il sig. Ciacci, non avrebbe potuto superare la selezione così come prevista nel bando del 2018, dove venivano pretese comprovate capacità tecniche e amministrative, oltre al titolo della laurea, che il nuovo Amministratore unico non ha, tutti requisiti che originariamente erano imposti come precondizioni all'invio dei curricula.
Va rilevato che se Ciacci avesse partecipato al bando in cui fu nominato Cocciò non avrebbe potuto essere scelto, poiché, contrariamente al bando originario, dove si richiedevano competenze dimostrabili e il possesso della laurea, nel nuovo bando tutto ciò è stato espunto, favorendo nomine meno qualificate dal punto di vista dei titoli posseduti. Inoltre, cosa ancor più grave se comprovata, ci risulta che ai sensi dell'art. 7, comma 2, del Dlgs 39/2013, la nomina del nuovo Amministratore unico non sia compatibile con la carica assunta dal Ciacci, essendo di fatto nell'anno precedente e fino a giugno 2018, presidente del Consiglio di amministrazione della ASM di Rieti. Una nomina improvvida, illegittima e formalizzata in favore del nuovo Amministratore unico, del quale sono state apprezzate le capacità di assessore in provincia di Lucca circa 10 anni fa, ma niente altro di rilevante dal punto di vista manageriale.
La "legge Severino" – n. 190/ 2012 – e le norme sull’anticorruzione, unitamente al D.lgs 8/4/2013, n. 39, vietano la nomina di amministratore presso un’azienda partecipata a chi ha ricoperto nei 2 anni precedenti analoghi ruoli nell'ambito regionale. Dopo la forzata nomina del direttore Ermolli, su cui ancora pendono esposti all’ANAC, assistiamo ad un’altra nomina inconferibile? Tra l’altro, il comma 1 dell’art. 20 dello stesso D.lgs, così come rilevabile dal modello di domanda compilato dai singoli candidati, prevede che: "All'atto del conferimento dell'incarico l'interessato presenta una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al presente decreto.” La legge quindi prevede un'assunzione di responsabilità da parte dei candidati e che non vi siano incompatibilità e inconferibilità in essere formalmente sancite. Prova è che proprio pochi mesi fa l’Amministratore nominato in AMA ha dovuto rinunciare per lo stesso motivo di incompatibilità.
Chiediamo un chiarimento immediato volto ad escludere che vi sarebbe stato un concorso di colpe tra il candidato e il soggetto controllore dei requisiti richiesti dal bando. Qualora ciò non avvenisse, segnaleremo al responsabile dell'anticorruzione di tutti i Comuni del Consorzio e alla Prefettura, tali evidenze, che denotano inadeguatezza nella conduzione della cosa pubblica e un bassissimo grado di conoscenza delle leggi sulla trasparenza, sull’anticorruzione nonché del decreto n. 165/2001, non solo da parte delle commissioni di valutazione, ma anche da parte di alcuni candidati. Ciò nel rispetto della legalità e nell’interesse generale chiediamo di rivalutare la situazione e di indire un vero bando pubblico alla stregua di quello precedentemente emanato, volto alla scelta di un professionista esperto, nominato anche a seguito di colloquio mirato alla verifica di tali credenziali.
Ina Camilli, Comitato residenti Colleferro