Colleferro, rifiuti, Azione Popolare: Sanna tra bugie e tardive scoperte
Riceviamo e Pubblichiamo da Azione Popolare & Colleferro 2.0: il ritornello di scaricare le proprie incapacità sul passato ha esaurito il suo effetto propagandistico
Riceviamo e Pubblichiamo da Azione Popolare & Colleferro 2.0:
L'amministrazione comunale di Colleferro scopre l'acqua calda. Il Sindaco Sanna, dopo aver per anni polemizzato con il centro destra sul tema dei rifiuti, cerca arditamente di giustificare il suo operato di oggi. In particolare, imboccando la strada del blocco del sistema industriale di trasformazione del rifiuto in energia (legge Ronchi) ha permesso l'ulteriore utilizzo della discarica per accogliere rifiuti provenienti da Roma. La differenza rispetto al passato è che allora (periodo di gestione delle Giunte Moffa) si adottarono politiche industriali foriere di guadagno per il Comune e di risparmio per i cittadini, fissando la chiusura della discarica al 2007 e il capping per la relativa messa a dimora a carico del soggetto gestore (ex Gaia). Insomma, furono gettate le basi per fuoriuscire dal sistema della discarica che, per inciso, è sempre stata controllata e a norma.
Peraltro, nel 1993 la gestione fu tolta al privato cui era stata conferita dal commissario prefettizio e riportata nell'alveo pubblico. Successivamente l'utilizzo della discarica è stata prorogata fino al 2019 dietro provvedimento regionale (nel frattempo Gaia era stata assorbita da Lazio Ambiente). Insomma, il Sindaco attuale sembra cadere dalle nuvole. La verità è che ha riempito di bugie la testa dei cittadini durante una campagna elettorale in cui, nella veste di ambientalista, raccontava balle e prometteva cose irrealizzabili.
La mancanza di una visione complessiva del problema dei rifiuti unita alla demagogia basata sulla falsa interpretazione dei dai relativi all'inquinamento atmosferico stanno producendo risultati aberranti. Il Comune non conta più nulla nei tavoli istituzionali (Regione e Ministeri). I cittadini hanno visto aumentare le tariffe in maniera esponenziale. Tutto questo nel pieno di una crisi economica e sociale che sta annichilendo ogni possibilità di ripresa. Per governare non bastano le prediche, servono competenza, coraggio e cultura amministrativa. Il ritornello di scaricare le proprie incapacità sul passato ha esaurito il suo effetto propagandistico.
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