Colleferro, seduceva donne sul web e le minacciava in cambio di sesso
Aveva minacciato di inviare le immagini, ricevute via web, al marito se non avesse accettato di avere rapporti sessuali con lui
Il web continua a essere anche un luogo propizio per truffe e mistificazioni. Il caso che raccontiamo è accaduto a Colleferro e ha coinvolto in particolare una donna sedotta via web da un 38enne di Alatri. La donna, 32enne, ha raccontato agli investigatori del commissariato di Polizia di Colleferro di aver conosciuto un uomo sui social, da circa 15 giorni e di aver intrapreso con lui un’amicizia. Durante le varie conversazioni tra i due l’uomo, presentandosi con un falso cognome, le aveva confidato di essere un attore di film pornografici. Inoltre la donna, persuasa dal suo interlocutore, gli aveva inviato alcune fotografie che la ritraevano completamente nuda.
Minacciava di mandare le sue foto al marito
Appena in possesso delle immagini riservate il “presunto attore”, aveva iniziato a ricattarla minacciandola di inviarle al marito se non avesse accettato di avere rapporti sessuali con lui.
Gli agenti della Polizia di Stato, dopo i primi accertamenti sull’utenza telefonica fornita dalla vittima, sono risaliti all’esatta identità dell’uomo, italiano, 38 anni, di Alatri, in provincia di Frosinone.
D’accordo con i poliziotti, la donna minacciata, giovedì pomeriggio, ha fissato un appuntamento con il suo interlocutore presso un’area di parcheggio a Colleferro. Gli investigatori hanno atteso l’arrivo dell’uomo e dopo una breve conversazione tra lui e la sua vittima, che aveva addosso un registratore, hanno bloccato il 38enne.
Dalle chat presenti nel telefono si sospettano ricatti ad altre donne
Dalla registrazione è emersa chiara l’intenzione dello stesso di ricattare la vittima e la volontà di cancellare quelle foto solo dopo aver ottenuto quanto richiesto. Durante la perquisizione il fermato è stato trovato in possesso di un piccolo frammento di hashish. Arrestato, l’uomo dovrà rispondere oltre che del reato di estorsione, anche di sostituzione di persona, violenza sessuale e del “revenge pornography”.
Inoltre gli inquirenti dopo i riscontri avuti dal controllo delle chat, nel telefono dell’arrestato, ritengono possano esserci altre donne vittima dei ricatti sessuali.
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