Riceviamo e Pubblichiamo da Alessandro Coltrè Presidente UGI:
Presenti, dietro il tavolo, una quindicina di primi cittadini della nostra zona, dall'alta Ciociaria ai Monti Lepini, tutti intenzionati a trovare soluzioni comuni a problemi che persistono su tutto il comprensorio. Diverse le associazioni venute ad ascoltare, tra cui L'U.G.I., il Comitato No BioMentano Artena, Retuvasa, Il Circolo di Legambiente Sgurgola e Il Forum Italiano per L'Acqua Pubblica.
Apre la discussione l'Assessore all'ambiente di Colleferro Giulio Calamita, che illustra una carta d'intenti e delle linee guida per una gestione virtuosa dei rifiuti. L'assessore ha premesso fin da subito, la necessità di partire dalla conoscenza del territorio, considerando gli studi sanitari e ambientali già esistenti che forniscono una fotografia sulla qualità ambientale della zona. Una fotografia che sappiamo essere abbastanza grigia e preoccupante, composta da gravi dati sanitari, effetto degli impatti sulla salute degli inceneritori, della discarica di Colleferro e dell'inquinamento pregresso che ha colpito tutta la Valle del Sacco.
Da questa situazione, l'Assessore Calamita, ha delineato delle linee guida che hanno al centro la tutela della salute e dell'ambiente, impegnando le amministrazioni a fare scelte gestionali sui rifiuti che non abbiano impatti sulla salute, cominciando dalle emissioni in atmosfera. Sulla carta d'intenti, proposta da Colleferro, viene escluso il recupero energetico e l'incenerimento dei rifiuti per favorire invece, come suggeriscono le direttive europee, la riduzione della produzione dei rifiuti, il riuso dei prodotti e il riciclo dei rifiuti.
Una proposta, che tiene conto di tutti i paesi limitrofi, cercando di attuare una seria alternativa territoriale capace di attivare un processo sostenibile. Il dibattito continua; si parla di una volontà di ripresa sociale e culturale della Valle del Sacco, attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico, attraverso l'archeologia, l'agricoltura e il turismo. I primi cittadini discutono, le associazioni ascoltano e integrano. Insomma un normale dibattito tra Comuni e società civile incentrato su temi decisivi.
Perché Artena non c'era?
Perché non da' importanza a questo coordinamento?
Quante volte ha partecipato al tavolo?
Dopo la vicenda BioMetano, la questione rifiuti è diventata vicenda pubblica e politica, tanto da voler delineare, parole del Sindaco Angelini, un nuovo piano gestionale dei rifiuti. Un coordinamento di Sindaci non è uno strumento efficace per elaborare un piano di gestione? In momento in cui i cittadini di Artena si sono visti recapitare una bolletta salata per pagare un servizio inesistente, non è astuto e vantaggioso sedersi e discutere intorno ad un tavolo con più di dieci amministratori della zona che condividono la stessa società di raccolta dei rifiuti? Questa assenza è un brutto segnale che lascia intendere un mancato interesse, una chiusura o comunque una grossa miopia politica.
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