Attivazione di 22 Case della Comunità, di 6 Ospedali di Comunità e 8 Centrali operative territoriali.
L’adeguamento sismico degli ospedali e il rafforzamento tecnologico della rete ospedaliera con l’acquisto di 15 nuove apparecchiature di ultima generazione. Questo in rapida sintesi il piano relativo ai primi investimenti del Pnrr e del piano nazionale investimenti complementari al Pnrr nella Asl Roma 5.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il più grande piano di investimenti dal dopoguerra ad oggi che dovrà indicare le linee strategiche di utilizzo dei fondi previsti dal programma Next Generation EU. ll Next Generation EU, meglio noto in Italia con il nome informale di Fondo per la ripresa, è un fondo dal valore di 750 miliardi di euro approvato nel luglio del 2020 dal Consiglio europeo al fine di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di Covid-19.
Gli interventi per Tivoli-Monterotondo-Subiaco-Guidonia sono stati presentati questa mattina dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e dal Direttore generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito. Alla presenza del Presidente del consiglio regionale, Marco Vincenzi e del Vicepresidente regionale, Daniele Leodori.
L’iniziativa promossa dalla Regione Lazio ha messo in evidenza come cambierà e si evolverà il sistema sanitario locale.
L’investimento fa parte del più ampio piano riorganizzativo della sanità laziale che vede impegnati 700 milioni di euro fino al 2026. Il territorio si trasformerà così in porta di accesso alle cure e perno intorno a cui costruire risposte adeguate ai bisogni di salute della comunità.
Nello specifico la Regione Lazio ha approvato per i Distretti G1-G2-G3-G4:
12 Case della Comunità previste nel Quadro Sanitario Programmatorio relativo alle Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, di cui n.10 finanziate dal PNRR.
4 Ospedali di Comunità previsti nel Quadro Sanitario Programmatorio relativo alle Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, di cui 2 finanziate dal PNRR Piano degli Interventi includibili nel riparto delle risorse assegnate dalla Regione con i fondi del PNRR.
7 Centrali operative territoriali. “Abbiamo davanti a noi una stagione di grandi investimenti e una grande sfida finanziata e che ora dobbiamo vincere tutti insieme facendo squadra. Dobbiamo pensare e realizzare una nuova sanità che guarda ai bisogni delle persone e dei territori. Nuovi ospedali, ma anche sanità del territorio e nuove tecnologie per una offerta di prossimità che permetterà alle persone di percepire un reale cambio di passo” ha commentato l’Assessore D’Amato.
“Il Piano che abbiamo presentato oggi dà l’idea della grande trasformazione che subirà il nostro sistema sanitario attraverso l’innovazione tecnologica e la riorganizzazione delle cure, consentendoci di avvicinarci sempre di più ai bisogni di salute dei cittadini – spiega Santonocito – per rendere l’assistenza sanitaria e sociosanitaria di prossimità soprattutto in un territorio complesso ed eterogeneo come quello della ASL Roma 5.
Grazie ai fondi del PNRR la presenza di presidi sanitari sul territorio si moltiplicherà”. Infatti, con le Case e gli Ospedali di Comunità sarà più immediata la risposta ai bisogni di cura espressi dal territorio. Inoltre, l’ampliamento e l’ammodernamento del parco tecnologico migliorerà la qualità delle cure negli ospedali, permettendo anche di aumentare il numero di esami che possono essere effettuati.
Infine, l‘imponente piano di edilizia sanitaria contribuirà a rendere le strutture sanitarie più belle e più sicure. Quella che si va delineando è una completa riorganizzazione delle strutture sanitarie intermedie e delle reti territoriali in una logica di prossimità, multidisciplinarità e multi-professionalità.
Con il PNRR e gli altri fondi che la Regione Lazio ha investito nel corso degli ultimi 9 anni si completerà la nuova rete territoriale, per dare vita a una sempre più forte e efficace integrazione tra la rete ospedaliera aziendale e quella territoriale, attraverso la presenza di strutture intermedie e tecnologie avanzate in grado di rispondere ad ogni esigenza di cura.
Le Case della Comunità sono strutture sanitarie territoriali, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare (tipo Case della Salute). Il cittadino può trovare tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatria, gli specialisti ambulatoriali e altri professionisti (logopedisti, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione).
Le Centrali Operative territoriali (COT) sono hub tecnologicamente avanzati per la presa in carico del cittadino e per il raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.
Gli Ospedali di Comunità sono strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica. Sono strutture intermedie tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotati di 20 posti letto (max. 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica.
(Com/Mel/ Dire)
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