Lavarsi i denti tre volte al giorno può non essere sufficiente per curare in modo adeguato la propria igiene orale: conta, infatti, anche il modo in cui questa azione viene eseguita. Per averne conferma, e soprattutto per ottenere alcuni suggerimenti in merito, ci siamo rivolti allo Studio di Odontoiatria Ricostruttiva di Roma: i professionisti di questo studio odontoiatrico Balduina hanno accettato con piacere di rispondere alle nostre domande per soddisfare tutte le curiosità e risolvere ogni dubbio.
Sì, il consiglio di tutti gli esperti è quello di usare lo spazzolino almeno due volte al giorno, eppure non sempre questa raccomandazione viene seguita. In particolare, sarebbe opportuno lavare i denti prima di mettersi a dormire, poiché è soprattutto quando si dorme che le placche tendono a formarsi con più facilità. Ciò avviene perché nel sonno la bocca è più secca, e così rappresenta un ambiente favorevole per la proliferazione dei batteri. Al mattino, invece, spazzolarsi è necessario proprio per rimuovere la placca che si è formata nel corso della notte.
No, l’ideale sarebbe farlo al termine di ogni pasto, ma non subito dopo mangiato. Sarebbe auspicabile, infatti, attendere circa mezz’ora tra la conclusione del pasto e il momento in cui ci si lava i denti. Ciò è dovuto al fatto che le bevande e gli alimenti acidi hanno l’effetto di rendere lo smalto dei denti più debole: questa è la ragione per la quale è consigliabile attendere che la bocca ritrovi il proprio pH naturale prima di dedicarsi all’igiene orale.
Prima di rispondere, vale la pena di specificare che spazzolarsi i denti ha senso solo se ci si serve di un dentifricio al fluoro. Gli effetti benefici che ne derivano sono molteplici, in termini di prevenzione delle gengiviti e delle carie, ma non solo: in questo modo si contrasta anche la comparsa della placca. Non serve, comunque, che tutte le setole siano ricoperte con il dentifricio: ne basta un quantitativo pari alla grandezza di una perla.
Sarebbe meglio spazzolare un dente per volta, prestando attenzione a spingere con delicatezza le setole attorno agli spazi interdentali e alle gengive. Ovviamente non ci si deve concentrare unicamente sui denti anteriori, poiché anche quelli posteriori possono risentire della formazione della placca. Varie ricerche scientifiche hanno messo in evidenza che una spazzolatura per essere efficace non deve durare meno di un paio di minuti. Se si esegue questa operazione di fretta si corre il rischio che sui denti rimangano dei residui di tartaro o che si imprima una pressione eccessiva, finendo per danneggiare lo smalto.
Nel caso in cui lo spazzolino venga utilizzato in modo eccessivamente violento, o comunque con troppa foga, i denti rischiano di essere abrasi e, quindi, rovinati. Le setole non hanno la possibilità di penetrare all’interno delle fessure in cui dovrebbero arrivare, e questo è – tra l’altro – il motivo per cui gli spazzolini migliori sono quelli con le setole morbide, che risultano più delicati.
Sì, perché anche sulla sua superficie si depositano grandi quantità di batteri, forieri non solo di alitosi, ma anche di problemi più gravi. Ecco, quindi, che lavandosi i denti non ci si deve dimenticare della lingua.
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