Grandi opere, come la riqualificazione della famigerata Vela di Calatrava, tasse che i cittadini non possono e non vogliono più pagare, come il pedaggio del tratto urbano della A 24, temi a carattere cittadino, come i rifiuti e la sicurezza. Fabrizio Compagnone a giugno scorso ha vinto le primarie del Partito Democratico ed è candidato presidente nel VI Municipio. Un territorio che conosce alla perfezione (“Sono nato e cresciuto e Torre Maura, dove vivo con mia moglie Ilaria e con mia figlia Viola che ha 7 anni”), nella sua complessità di uno dei municipi più estesi e popolosi della Capitale. Proprio per questo ha le idee chiare su quali siano i punti principali su cui lavorare se sarà eletto.
“Dall’ascolto dei cittadini e dalla condivisione della vita amministrativa: è finito il tempo delle improvvisazioni. C’è bisogno di persone che sappiano dove intervenire in un municipio che non è solo un quartiere ma una realtà più complessa”.
“La sicurezza sicuramente: non è un tema né di destra né di sinistra ma deve riguardare tutti, per questo stiamo lavorando a stretto contatto con i livelli istituzionali più alti per capire come integrare il nostro territorio, soprattutto sul versante prenestino”.
“La sicurezza passa per un’illuminazione più efficiente e più efficace. Ci sono troppi parchi e strade abbandonate soprattutto nelle zone ex abusive e nei piani di zona dove esistono delle convenzioni con i privati per creare nuovi insediamenti urbani. L’illuminazione è un deterrente importante per la micro criminalità, ci lavoreremo dal primo giorno in cui ci insedieremo al governo del municipio”.
“La situazione trasportistica e di viabilità del nostro territorio si sviluppa su tre direttrici principali: la Casilina, la Prenestina e una parte di Collatina e A24. Nel nostro programma parliamo chiaramente di come vogliamo migliorare il trasporto pubblico: quello su gomma di linea dovrà essere integrato con il car sharing e car pooling, quindi postazioni anche in periferia, insieme a corridoi della mobilità e una rettifica del trasporto locale su gomma”.
“Migliaia di persone sono costrette ad utilizzare questa autostrada e a pagare quest’obolo per velocizzare il loro percorso per andare verso il lavoro. Credo che sia uno dei pochi casi in Italia in cui i cittadini debbano pagare per entrare ed uscire dai propri quartieri: ci batteremo con forza per cercare di rappresentare questo problema ai livelli istituzionali competenti perché ovviamente il Comune non può risolvere questo problema: il pagamento del tratto urbano deve essere tolto o almeno ridotto”.
“Il fallimento della giunta Raggi è certificata da questa sentenza del Tar, a breve ci sarà un commissario che gestirà questa tematica per il comune di Roma. Sul territorio abbiamo un tessuto eterogeneo: in alcune zone è più semplice fare la raccolta porta a porta, in altre è oggettivamente più complicato e quindi si dovrebbe utilizzare la raccolta differenziata stradale. Bisogna raggiungere nel tempo gli obiettivi che abbiamo fissato con il candidato sindaco Gualtieri, cioè arrivare ad una raccolta differenziata di almeno il 70%, solo così e aumentando l’impiantistica di Tmb e raccolta e smaltimento tramite centri di isole ecologiche e stoccaggio si può raggiungere questo obiettivo”.
“E’ un sito che non è più sostenibile: serve un cronoprogramma progettuale che dia scadenze regolari e certe rispetto al suo superamento. Dobbiamo aumentare la raccolta differenziata: deve diventare un centro di multimateriale secco, dove riqualificare il rifiuto, riciclarlo e addirittura venderlo”.
“I piccoli commercianti dei nostri quartieri devono essere messi in condizione di essere informati dei bandi che ci sono nell’ente regionale e comunale, che possono portare risorse per riqualificare le strade e le micro zone commerciali per farle essere a loro volta volano di crescita economica. Vanno incentivati i giovani a fare impresa sul territorio, vanno utilizzati gli spazi pubblici che sono chiusi, della Regione Lazio e del Comune di Roma, facendo progetti mirati, mettendo a canone agevolato questi locali commerciali per consentire a tutti di fare attività imprenditoriale sul territorio.
“E’ un simbolo della mala gestione amministrativa del passato. La Vela è un’opera imponente e importante, oggettivamente bella da vedere, ma va completata e va fatto un percorso: ci sono dei progetti per superare l’immobilismo che sta vivendo quell’area da tempo. Da subito chiederemo a tutti i livelli istituzionali quale sarà il destino di questa area, non possiamo più aspettare: ci sono delle possibilità tramite il PNRR, la rigenerazione urbana e i fondi messi a disposizione dall’Europa per dare un futuro diverso a quest’area. Ci batteremo da subito per istituire un tavolo interistituzionale per capire quale progetto portare avanti e come reperire i fondi perché è un’area ben servita dal sistema dei trasporti e stradale”.
“Il nostro tessuto sociale territoriale è pressoché devastato, si sta tenendo in piedi grazie al volontariato e alle assistenze sociali che si riescono a dare tramite contributi statali, regionali e comunali. In questa situazione drammatica spesso viene dimenticata la situazione dei papà separati che perdono il lavoro e per questo non sanno dove andare: in molti vivono nella propria macchina o nel peggiore dei casi nei luoghi di fortuna”.
“La nostra idea è individuare uno spazio idoneo che possa ospitare queste persone, anche in maniera temporanea, con i propri figli: la casa dei papà. Siamo pronti a lanciare un progetto pilota che possa partire su Roma”.
“Nella zona tiburtina, a Tivoli, ci sarà un nuovo ospedale, a soli 3 chilometri in linea d’aria dal nostro municipio. Il nuovo presidio sanitario può alleggerire la mole di lavoro che svolgono il policlinico di Tor Vergata e anche il Policlinico Casilino. Quando ci insedieremo alla guida del municipio chiederemo che sul versante prenestino venga fatto un presidio di prossimità che vada a chiudere l’asse di presidi sanitari sul territorio”.
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