Cronaca

Concessioni balneari scadute, Codacons: spiagge libere e gratuite

Per l’affitto di ombrellone e lettino quest’anno dal nord al sud della penisola si registrano ritocchi dei listini dal +3% al +5%. Lo afferma il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), che ha realizzato una indagine sui lidi più costosi d’Italia.
In linea generale per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, la spesa media si attesta tra i 32 e i 35 euro al giorno, con forti differenze sul territorio: a Sabaudia (Lt) servono fino a 45 euro, che arrivano a 90 euro a Gallipoli (Le) e toccano i 120 euro in alcune località della Sardegna.

In tema di spiagge e stabilimenti balneari il Codacons, a seguito della decisione del Consiglio di Stato sulle proroghe delle concessioni, ha avviato una nuova iniziativa legale: l’Associazione ha presentato una diffida alle Capitanerie di porto di tutta Italia chiedendo di “sanzionare l’utilizzo di concessioni balneari oggetto di proroga illegittima, garantendo in tal modo il pieno utilizzo delle spiagge italiane ai cittadini”.

“Portate ombrelloni e lettini anche dove sono gli stabilimenti”

Il Codacons alla luce della sentenza del Consiglio di Stato ritiene che “le proroghe delle concessioni balneari agli stabilimenti debbano essere considerate invalide. Pertanto le spiagge italiane, in assenza di valide concessioni, poiché appartengono al patrimonio dello Stato, possono essere utilizzate da tutti i cittadini liberamente.

Allo stato attuale è legittimo ritenere che i cittadini possano usufruire delle spiagge come ‘libere’, portando ombrelloni e lettini anche lì dove sorgono gli stabilimenti. E, d’altra parte, i gestori di tali stabilimenti, ove titolari di concessioni scadute, nulla possono eccepire dinanzi al comportamento descritto”, affermano dal Coordinamento delle associazioni per i diritti degli utenti.

Carlo Rienzi: “spiagge italiane oggi sono libere”

“Il patrimonio delle spiagge italiane è dello Stato, e se non sono date in concessione chiunque può utilizzarle liberamente – spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons – Il Consiglio di Stato, bocciando le proroghe, ha disposto di mettere a gara le concessioni, che al momento non risultano quindi rinnovate. Di conseguenza le spiagge italiane possono essere considerate oggi a tutti gli effetti libere, e chiunque può portare ombrelloni, teli e lettini da piazzare sulla sabbia, senza il rischio di essere cacciato dai gestori degli stabilimenti” – conclude Rienzi.

Mare Libero: le spiagge tornano libere

“Quasi tutte (sentenza n. 03940 del 2024 del Consiglio di Stato e sentenza n. 17 del 2021 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato. Rare eccezioni sono da verificare sui siti istituzionali dei Comuni) le concessioni demaniali marittime (stabilimenti, lidi, bagni) sono scadute il 31 dicembre 2023. Le spiagge per questa estate sono ritornate a essere quello che devono essere: libere e gratuite.

Dopo le ultime definitive sentenze del Consiglio di Stato sono cadute tutte le proroghe mascherate delle concessioni e le spiagge tornano libere.

Nessuno può chiedere soldi o impedire di stendere asciugamani o di piantare ombrelloni sulla spiaggia (ad eccezione della fascia di battigia che chiunque deve lasciare sgombra per il libero transito).

Se qualcuno dovesse impedire di esercitare tale diritto chiamate le Forze di Polizia. Se invece fossero altri a chiamarle, rispondete agli agenti che gli abusivi non siete voi, che state esercitando un vostro diritto garantito dalla Costituzione, e che prima devono controllare a quale titolo i ‘concessionari scaduti’ siano ancora lì”, spiegano in un comunicato i volontari di “Mare Libero“, l’Associazione che si batte affinché il mare e le spiagge siano un bene comune non interessi privati e politici.

Con questo intento l’Associazione Mare Libero ha ideato e realizzato le iniziative di Roma (Ostia, presso lo stabilimento “Elmi”) il 18 maggio e Marina di Pietrasanta (Lu) il 25 maggio 2024 (presso il locale sul mare “Twiga”). “Scendere in spiaggia con ombrelloni e asciugamani ha dimostrato che il diritto di fruire liberamente e gratuitamente delle spiagge le cui concessioni sono scadute il 31 dicembre 2023 non può essere contestato“, hanno ribadito gli attivisti di Mare Libero.

Foto dal sito di “Altroconsumo”, Associazione che informa e supporta i consumatori e ne tutela i diritti

Redazione

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