Un’attesa lunga ma che alla fine si è conclusa nel modo migliore per la Roma: dopo 14 lunghi anni da quel 28 maggio 2008 dove la Roma vinse in finale di Coppa Italia contro l’Inter. Da quel momento solo alcune scintille (come le semifinali di Champions League o di Europa League) ma nessun trofeo.
Ma questa sera, il 25 maggio 2022, dopo una lunga attesa e una stagione, la prima di Mourinho in panchina, a dir poco travagliata la Roma torna ad alzare una coppa al cielo. Un percorso sicuramente non facile in una competizione neanche preventivabile fino a più di un anno fa. Infatti la Conference League, torneo in cui la Roma ha vinto, ha visto questa stagione la sua prima edizione nella storia. Annunciata più di un anno fa, questa competizione, la terza in ordine di importanza dopo Europa League e Champions League, la vecchia Coppa Campioni, dà la possibilità anche alle squadre che arrivano dopo le prime 4-5 in classifica di avere una certa visibilità in Europa. I giallorossi si erano infatti qualificati settimi la scorsa stagione.
Una vittoria in Europa che, ora si, dà senso alla prima stagione di Mourinho a Roma. Un percorso iniziato a maggio dello scorso anno e che in questa stagione ha posto delle importanti basi per la squadra che verrà. Un trionfo che arriva dopo un percorso sicuramente non facile. I primi trionfi arrivati nei preliminare e poi degli avversari che si sono rivelati più forti di quello che si poteva prospettare. Basti pensare ai risultati contro il Bodo Glimt, squadra norvegese che ha battuto la Roma 6-1, o le vittorie sofferte contro il CSKA Sofia e il Vitesse in trasferta. Proprio contro quest’ultimi la Roma ha rischiato di perdere in casa, salvo poi riuscire a riprenderla a pochi istanti dalla fine con l’attaccante Tammy Abraham in una partita destinata a protrarsi fino ai supplementari. Non una competizione scontata per una Roma che è riuscita a superare anche il Leicester in semifinale.
La prima edizione di Conference League della storia è della Roma. La partita, almeno nei primi minuti, ha risentito dell’emozione e del conseguente timore di giocare il pallone in un campo simile in una finale sentitissima: di Tirana se ne è infatti parlato per settimane. Il gol di Zaniolo arrivato alla mezzora ha però messo la gara in discesa per i giallorossi. Da quel momento molto Feyenoord ma l’ottimo atteggiamento dei giallorossi ha permesso ai ragazzi di Mourinho di portare il risultato a casa. Molta concretezza e un pizzico di fortuna, in occasione dei due legni colpiti dagli olandesi, che non guasta mai.
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